
“La nostra industria è sotto assedio”. Il presidente di Confindustria Orsini lancia l’allarme e presenta il piano “Rilancio Italia”
L’industria italiana, e più in generale quella europea, sta attraversando una fase critica. A dirlo, senza giri di parole, è Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, che parla apertamente di un sistema produttivo “sotto attacco” e del rischio concreto di una vera e propria deindustrializzazione. Un allarme che Orsini aveva già lanciato nei giorni scorsi in un’intervista al Corriere della Sera e che oggi assume contorni ancora più netti.
Da un lato, spiega Orsini, le imprese cinesi stanno invadendo il mercato europeo con prodotti a basso costo, spesso difficili da contrastare per chi produce rispettando standard ambientali e sociali più stringenti. Dall’altro, gli Stati Uniti – soprattutto sotto la spinta delle politiche protezionistiche e di attrazione degli investimenti promosse da Donald Trump – stanno mettendo in campo forti incentivi per spingere le aziende europee a delocalizzare oltreoceano.
Per rispondere a questa doppia pressione, Confindustria ha elaborato un piano strutturato, già condiviso con il Governo, battezzato “Rilancio Italia”. Si tratta di una strategia di medio periodo che punta a rafforzare la competitività del sistema produttivo attraverso un’azione coordinata su più fronti.
La prima emergenza riguarda il costo dell’energia: in Italia resta tra i più alti d’Europa e rappresenta un freno quotidiano per le imprese. La seconda priorità è la semplificazione burocratica, un peso che vale ancora circa 80 miliardi di euro l’anno e che richiede interventi più incisivi. Terzo nodo cruciale è la dimensione delle aziende: servono strumenti che favoriscano l’aggregazione e la crescita delle imprese, rendendo il tessuto produttivo più solido e competitivo.
Orsini rivendica un dialogo costruttivo con maggioranza e opposizione: “Abbiamo lavorato bene con governo e opposizione e continueremo a farlo – ha dichiarato – ” e con la legge di Bilancio un primo passo è stato fatto: sono stati stanziati oltre 15 miliardi nel triennio a sostegno dell’industria. È un primo passo, ma la sfida resta complessa. E in un Paese in cui le 250 mila imprese con più di 10 dipendenti versano l’83% del welfare e servizi pubblici, la posta in gioco è altissima”.