
A Torino 60mila posti di lavoro in meno in 15 anni – L’allarme lanciato dai sindacati
A Torino 60mila posti di lavoro in meno in 15 anni – L’allarme lanciato dai sindacati
Il corteo del Primo Maggio a Torino è avvenuta in un clima pacifico nonostante la preoccupazione per possibili scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
La manifestazione si è svolta questa mattina senza tensioni, dal momento iniziale a piazza Vittorio fino alla conclusione a piazza San Carlo, dove i leader sindacali hanno tenuto i loro discorsi.
Gianni Cortese, segretario generale della UIL, ha evidenziato l’aumento della povertà e la diminuzione del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni: “La nostra preoccupazione – ha detto – “è per l’aumento della povertà, per il lavoro povero che non garantisce un reddito sufficiente a mantenere un tenore di vita accettabile, per gli effetti dell’inflazione che ha ridotto il potere d’acquisto di salari e pensioni del 17% negli ultimi tre anni. Perciò diciamo con forza che bisogna rinnovare tutti i contratti collettivi, pubblici e privati, e garantire la piena rivalutazione degli assegni previdenziali. Tra il 2008 e il 2023, gli occupati nella nostra regione sono scesi di 60.000 unità. La disoccupazione giovanile a Torino è al 21,9%, oltre 6 punti più alta della media del Nord Italia. Tra i laureati solo il 20% trova lavoro in tempi ragionevoli
Cortese ha esposto dati preoccupanti, oltre alla crisi nel settore automobilistico, citando la riduzione della produzione a Mirafiori e le difficoltà dell’indotto, che coinvolge oltre 700 aziende e 58.000 lavoratori. “Rischiamo di ingrossare le fila dei disoccupati per le crisi aziendali in atto o in procinto di manifestarsi e per l’esaurimento degli ammortizzatori sociali, ma anche per l’impossibilità di agganciare il traguardo della pensione reso sempre più difficile”, ha concluso.