
A Torino acceso il primo computer quantistico in Italia – Rivoluzionerà la ricerca e l’industria

A Torino è stato attivato per la prima volta in Italia un computer quantistico, segnando un passo storico che potrà trasformare radicalmente sia il mondo della ricerca scientifica che il comparto industriale.
Il dispositivo, prodotto dall’azienda finlandese IQM Quantum Computers, è uno dei soli dodici attualmente operativi nel mondo. Grazie a questa installazione, il capoluogo piemontese si candida a diventare un punto di riferimento in Europa nel campo delle tecnologie quantistiche, considerate la prossima rivoluzione nell’ambito del calcolo avanzato.
Il sistema, composto da cinque qubit, è stato reso disponibile per istituzioni accademiche, enti di ricerca e aziende, grazie a una collaborazione tra il Politecnico di Torino, la Fondazione LINKS (collegata alla Compagnia di San Paolo) e l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM). Il computer è stato collocato all’interno del centro dati del Politecnico.
A differenza dei computer tradizionali, che operano utilizzando bit binari (cioè valori 0 o 1), le macchine quantistiche si basano sui qubit, elementi che possono trovarsi in più stati contemporaneamente grazie al principio della sovrapposizione della meccanica quantistica. Questo consente loro di svolgere un gran numero di calcoli in parallelo, rendendoli ideali per affrontare problemi particolarmente complessi e multidimensionali. Inoltre, quando integrati con tecniche di apprendimento automatico – ambito noto come Quantum Machine Learning – diventano strumenti potenti per esplorare enormi spazi di possibilità computazionali in tempi molto ridotti.
“I computer quantistici – spiegano dal Politecnico – “garantiscono infatti, rispetto ai computer HPC (High Performance Computing) tradizionali, calcoli più complessi compiuti in tempi significativamente ridotti, e assicurano insieme un notevole risparmio di energia: un cambiamento che porterà, nel futuro, a innovazioni importanti in settori strategici quali la crittografia, la cybersecurity, l’intelligenza artificiale, la finanza, la farmacologia, la logistica e distribuzione, e molti altri ancora.
“L’obiettivo del nostro ecosistema Politecnico è quello di costituire un primo hub in cui l’accademia e i centri di innovazione lavorino insieme, in modo tale da rendere questa tecnologia fruibile ed esportabile all’attività dell’industria verso la società – sottolinea il Rettore del Politecnico Stefano Corgnati – Rappresentiamo una delle prime applicazioni italiane che utilizzano questo tipo di tecnologia: si tratta, per noi, di un aspetto importante perché da un lato ci consente di costruire percorsi di formazione innovativi, dall’altro ci permette di mettere a sistema queste nuove traiettorie scientifiche con il tessuto industriale del sistema italiano e del sistema Piemonte. Rafforza inoltre la collaborazione con LINKS e INRiM, consolidando una partnership fondamentale sui temi complementari della ricerca”.
Il computer installato è mantenuto in un ambiente criogenico a una temperatura vicina allo zero assoluto – circa 20 millikelvin – che è cento volte più fredda dello spazio cosmico. Questo livello di raffreddamento è essenziale per mantenere la coerenza quantistica dei qubit e garantire il corretto funzionamento dei circuiti. Per ottenere queste condizioni, il sistema è inserito in una struttura altamente isolata, detta criostato, capace di proteggere i componenti dalle vibrazioni e dalle interferenze elettromagnetiche esterne.
L’intera installazione occupa una superficie di circa 4 metri quadrati e raggiunge un’altezza di tre metri. Il cuore del dispositivo è racchiuso in uno speciale involucro schermato, progettato per creare un ambiente stabile e ultra-protetto, fondamentale per l’operatività del calcolo quantistico.