
A Torino è esplosa la “Sinnermania” – Hotel pieni al 98%, lunghe code per il nuovo cappellino di Jannik

Torino, è Sinnermania: hotel pieni al 98%, tifosi in coda per il nuovo cappellino di Jannik
Torino sta vivendo una vera “Sinnermania”, una passione travolgente per Jannik Sinner, che ha trasformato la città in un centro pulsante di entusiasmo.
Nonostante le sue radici siano in Alto Adige, a Sesto Pusteria, il capoluogo piemontese si è affermato come la sua città d’adozione, teatro della sua crescita professionale e del suo straordinario successo nel tennis mondiale. Dopo un debutto come riserva nel 2021 e una spettacolare finale nel 2023, quest’anno Sinner è tornato a Torino come numero 1 del mondo, accolto con un fervore senza precedenti.
Le ATP Finals, ospitate all’Inalpi Arena, hanno coinvolto tutta la città grazie a un’organizzazione capillare che ha unito sport, cultura ed enogastronomia.
I sold out dei talk a Casa Tennis in Piazza Castello, l’ampia partecipazione alle degustazioni e alle visite guidate dimostrano come l’evento sia diventato un punto di riferimento non solo sportivo, ma anche economico e turistico. Gli alberghi hanno registrato un tasso di occupazione del 98%, con un indotto economico che, già lo scorso anno, aveva superato i 300 milioni di euro.
La figura di Sinner è il cuore di questo fenomeno.
Le strade intorno all’Arena sono decorate con manifesti che celebrano il campione, mentre i tifosi riempiono ogni spazio disponibile, dai posti per assistere agli allenamenti ai biglietti per le partite, praticamente esauriti. Persino la tribunetta da 200 posti del circolo della Stampa Sporting è sempre gremita durante le sue sessioni di allenamento, con tagliandi che oscillano tra 35 e 60 euro.
Un ulteriore segno dell’impatto di Sinner è il successo del merchandising. Nel negozio Nike di via Roma, il nuovo cappellino con il logo personale del tennista è diventato un oggetto del desiderio: ne sono stati venduti 2.300 solo nella prima settimana. L’entusiasmo dei fan si riflette nelle file alle casse, confermando il forte legame tra l’atleta e il pubblico.
Ma per Sinner, il successo non si misura solo in termini di numeri o vendite. Torino è diventata una seconda casa, e lo dimostra con gesti affettuosi in campo, come il dito all’orecchio per richiamare il tifo o la mano sul petto per ringraziare. È chiaro che tra il campione e la città si è instaurato un rapporto speciale, fatto di stima e affetto reciproci, che ha trasformato Torino in un simbolo di trionfo e celebrazione sportiva.