A Torino è stangata Tari: aumento del 6,7 % – Rabbia di residenti e commercianti

Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, sta affrontando giorni di polemiche  a causa dell’aumento della Tari.

Sabato scorso, il Comune ha annunciato un incremento del 6,67% della tassa sui rifiuti, necessario per coprire i maggiori costi di Amiat dovuti all’inflazione.

Questa decisione ha scatenato le proteste di sindacati, cittadini e associazioni di categoria.

Per i commercianti, l’aumento si traduce in costi significativamente maggiori: 235 euro in più per un ristorante, 118 per un bar e 135 per un negozio di alimentari per ogni 100 metri quadrati.

Ieri, il Comune ha convocato un incontro urgente con i commercianti, rappresentati da Chiara Foglietta e Gabriella Nardelli, per cercare soluzioni. Tuttavia, le opzioni proposte, come l’aumento del numero di rate di pagamento e una parte della tassa basata sulla quantità di rifiuti prodotti, saranno eventualmente adottate solo nel 2025 e non risolveranno il problema immediato.

La rabbia dei commercianti e le perplessità della politica:

“Nel centrosinistra c’è chi si chiede a quanto ammonti il mancato introito per morosità – scrive La Stampa – ” spesso, come spiegano i commercianti, più tasse significano più ritardi di chi non può permettersele (e quindi casse che rimangono, nonostante gli intenti, mezze vuote). E poi c’è chi si chiede, come il moderato Simone Fissolo, «quali siano gli aumenti di gestione che hanno portato all’aumento della tassa: che ci diano almeno il messaggio che stanno lavorando per ottenere dei risultati tangibili».