
A Torino nasce la start up che crea parcheggi antismog e antistress – Il progetto di un gruppo di giovanissimi
Nasce la start up che crea parcheggi antismog e antistress – Il progetto di un gruppo di giovanissimi
Andrea Buri, 24 anni, laureato in fisica, è il fondatore di CityZ, una startup che affronta in modo innovativo il problema dei parcheggi urbani, riducendo traffico e inquinamento.
Ispirato da storie di successo come quella di Mark Zuckerberg e Alberto Dalmasso, Andrea ha riunito sei amici con lauree diverse per creare un sensore di gomma riciclata adesivo, posizionato al centro dei parcheggi e collegato a un’app che segnala la disponibilità dei posti.
La startup ha appena annunciato un round di finanziamento da 575 mila euro, con il fondo 40Jemz S.p.a. come lead investor.
I ragazzi hanno sviluppato tecnologia brevettata e certificata, con contratti già siglati con gruppi come Autostrade per l’Italia e aziende automobilistiche. E nonostante l’iniziale scetticismo dovuto alla giovane età del team, ora la loro competenza e determinazione stanno conquistando credibilità.
“I sei lavorano in Talent Garden a Torino e puntano a risolvere il problema dei parcheggi – spiega startupitalia.eu – ” Che sono inquinamento, perdita di tempo, traffico, occupazione abusiva. «Spesso si sottovaluta l’impatto della ricerca di un parcheggio sull’ambiente: un terzo del nostro viaggio in auto in città lo trascorriamo cercando. Secondo le nostre ricerche, perdiamo 75 ore l’anno. Il 30% di inquinamento cittadino è collegato a questa ricerca. Si stima che più di 125kg di Co2 siano emessi ogni anno».
«Il nostro sensore – aggiunge il founder di CityZ -, oltre a essere un prodotto ecosostenibile, riduce l’impatto a 360 gradi. Sia a livello di infrastruttura, sia a livello di strada. La tecnologia che piazzi sull’asfalto con buchi e chiodi è un lavoro complesso, tecnologia invasiva e costosa. Inoltre l’asfalto si rifà ogni due anni, dovresti buttare i sensori e i lavori su strada inquinano». Startup come strumento per risolvere i problemi e cambiare il mondo. «Siamo nati in mezzo al problema ambiente, non lo abbiamo causato noi, ma vogliamo in qualche modo contribuire a risolverlo. Come? Facendo startup». La primissima ispirazione arriva guardando un film. Andrea ha 10 anni – raccontano al sito startupitalia – “«Sono molto legato al cinema, da sempre. Nel 2010 ho visto “The Social Network”, il film che racconta la storia di Mark Zuckerberg. Ero un bambino, eppure guardando come un’idea nata a scuola sia diventata una grande impresa, mi sono emozionato tantissimo. Da quel momento ho iniziato a leggere le storie degli innovatori. E ho scoperto Alberto Dalmasso di Satispay. Lui è diventato un modello per me». Cosa sogni? «Noi non vogliamo creare un’altra Apple, vogliamo semplicemente fare qualcosa di concreto. Portare un po’ di complessità e tecnologia in una semplice striscia rettangolare dipinta per terra…».