
A Torino nasce una grande Vigna urbana, all’interno del Politecnico: il progetto all’avanguardia

A Torino nasce una Vigna urbana, all’interno del Politecnico
A Torino nasce una vigna urbana nel campus del Politecnico, un progetto innovativo di rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale che coinvolge il Politecnico e la startup green tech Citiculture.
La vigna si estenderà su una superficie di circa 1.000 metri quadri e accoglierà oltre 750 piante di vite in vaso, contribuendo al programma di riqualificazione verde dell’università. Situata tra aule e spazi di socializzazione, sarà un ambiente condiviso e accessibile a studenti e visitatori.
Dal punto di vista tecnico, la vigna avrà un carattere sperimentale: vi saranno diverse tipologie di cloni di vite, filari e pergole per testare la sostenibilità agricola e ridurre l’uso di fitosanitari. Le piante saranno fornite dal Vivaio Rauscedo, famoso per le sue varietà resistenti Piwi, ideali per l’ambiente urbano. L’inizio dei lavori è previsto per aprile 2025, con inaugurazione a giugno dello stesso anno.
Il progetto è finanziato interamente da una campagna di crowdfunding che ha avviato la raccolta di interesse il 7 novembre 2024. Questo aspetto comunitario è centrale, poiché permette il coinvolgimento di cittadini e sostenitori, rendendo il progetto una vera iniziativa di partecipazione sociale.
“Per il Politecnico di Torino si tratta di un progetto estremamente interessante, inserito nel piano di ‘Nature based solutions’ a cui stiamo lavorando per sperimentare direttamente nei nostri campus soluzioni di adattamento al cambiamento climatico – ha commentato la Vicerettrice per Campus sostenibile e Living Lab Patrizia Lombardi sul sito polito.it.
“Sarà inoltre uno spazio per sperimentazioni didattiche e di ricerca in un settore, quello dell’agricoltura 4.0, su cui l’Ateneo è all’avanguardia e propone anche un percorso di studi specifico con la laurea magistrale in Agritech Engineering – aggiungono i referenti scientifici del progetto, i docenti Danilo Demarchi e Marco Piras”.
La foto dal sito polito.it