Autocrocetta acquistata dal Gruppo Biauto

Biauto, storico distributore di BMW e Mini, ha completato l’acquisizione di Autocrocetta, concessionaria specializzata negli stessi marchi situata a Moncalieri.

L’operazione segna la nascita a Torino di un nuovo colosso nel settore automobilistico, con un fatturato annuo che sfiora i 500 milioni di euro e oltre 500 dipendenti. Il nuovo gruppo diventa il secondo distributore BMW per dimensioni in Italia e l’unico a operare nel capoluogo piemontese.

Un’espansione strategica nel settore premium
L’acquisizione, curata dagli studi Dondona e BDO Italia, rafforza la presenza di Biauto, che opera a Torino fin dal 1922. Nata come garage Fiat, l’azienda ha consolidato negli ultimi trent’anni il suo ruolo come distributore di BMW, ampliando le sue attività fino a coprire Piemonte e Liguria con oltre 20 sedi. Oltre a BMW e Mini, il gruppo rappresenta marchi di prestigio come Mercedes-Benz, Jaguar, Land Rover e MG, e tramite la sezione biClassic&Sport si occupa anche della vendita di auto d’epoca e supercar.

Autocrocetta è nata nel 1987 come concessionaria BMW nel centro storico di Torino. Dopo aver attraversato diversi passaggi di proprietà, si è stabilita a Moncalieri, specializzandosi nella vendita e assistenza dei veicoli del marchio tedesco. Marco Utili, CEO di Biauto, ha sottolineato come questa acquisizione permetta al gruppo di sfruttare le economie di scala senza perdere il legame con il territorio.

Il mercato premium e le prospettive future
BMW ha saputo rispondere bene alle sfide del mercato grazie a una strategia basata su tre piattaforme: motori tradizionali, ibridi ed elettrici. Nel 2024, Biauto ha registrato una crescita del 30% e prevede di continuare su questa scia anche nel 2025, puntando in particolare sull’elettrico.

Il focus sul settore elettrico è centrale per le ambizioni future del gruppo. Al momento, il 7% delle immatricolazioni riguarda veicoli elettrici, ma l’arrivo di modelli con autonomie superiori a 700 chilometri potrebbe accelerare questa transizione. Utili è ottimista, prevedendo che molti clienti, specialmente quelli con percorrenze annuali limitate a circa 10.000 chilometri, opteranno per l’elettrico o l’ibrido nel prossimo futuro.