
A Torino parte la pulizia straordinaria dei Monumenti più importanti. Ecco gli interventi

A Torino parte la pulizia straordinaria dei Monumenti più importanti
Torino dà il via a un significativo programma di restauro straordinario delle opere monumentali storiche, un’iniziativa finalizzata a riportare all’antico splendore i simboli identitari della città e a tutelarli dalle sempre più diffuse azioni vandaliche.
Questo progetto, iniziato nel 2023 e incorporato nell’appalto per il 2025, costituisce un elemento fondamentale verso una gestione urbana ecosostenibile e attenta alla conservazione della memoria storica collettiva.
Restauro monumenti Torino 2025: un’operazione specialistica e professionale
L’attività di restauro non rappresenta una semplice manutenzione ordinaria, bensì un’operazione altamente specializzata affidata a professionisti del settore. Ciascun intervento necessita di tempistiche estese, conoscenze tecniche approfondite e componenti compatibili con le strutture originarie.
Il piano di interventi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico è stato avviato con la pulizia dell’obelisco situato in Piazza Savoia, il primo dei monumenti coinvolti. Subito dopo è toccato alla celebre statua del Caval ’d Brons in piazza San Carlo, che da tempo riportava un’incisione con il nome “Rami”, dedicata al ragazzo deceduto a Milano durante una fuga.
L’iniziativa proseguirà nei prossimi mesi con il restauro di altri simboli della città, come il monumento al Carabiniere in viale I Maggio, quello al Fante d’Italia di fronte al Politecnico e la lapide commemorativa del Grande Torino situata sulla collina di Superga.
Il programma non si limita ai monumenti, ma prevede anche interventi su alcune fontane storiche particolarmente danneggiate dal tempo. Tra queste, la fontana di via Santa Chiara e la Fontana Angelica in piazza Solferino, che necessitano di lavori più approfonditi a causa di infiltrazioni d’acqua e deterioramenti strutturali.
Per ridurre il rischio di futuri atti vandalici, l’amministrazione comunale sta prendendo in considerazione l’impiego di speciali pellicole protettive trasparenti, già utilizzate con risultati positivi in città come Roma. Questi rivestimenti, se ritenuti idonei anche dal punto di vista della conservazione storica, potrebbero costituire una valida barriera contro scritte e imbrattamenti, senza compromettere l’aspetto estetico o il valore culturale delle opere.