
A Torino Stellantis torna ad assumere. L’annuncio

Stellantis torna ad assumere a Torino. Ecco il nuovo piano
Dopo anni di riduzione del personale sotto la guida di Carlos Tavares, Stellantis sembra pronta a invertire la rotta e tornare ad assumere, soprattutto a Torino.
Dopo le recenti uscite incentivate che hanno coinvolto circa 3.500 lavoratori, l’azienda sta valutando l’inserimento di nuovi ingegneri nei suoi Enti Centrali, con un totale di 300 assunzioni in Europa, di cui circa un centinaio previste in Italia, in particolare nel capoluogo piemontese.
Se confermato, questo piano rappresenterebbe un piccolo segnale positivo per Mirafiori, un sito produttivo che negli ultimi anni ha vissuto tra cassa integrazione e incentivi all’uscita volontaria.
Ma le nuove opportunità riguardano figure altamente specializzate, difficili da reperire sul mercato, e alcune posizioni potrebbero essere assegnate a personale già impiegato a tempo determinato nello sviluppo prodotto.
L’annuncio del piano di riorganizzazione è arrivato tramite una comunicazione interna firmata dal presidente John Elkann, il quale ha sottolineato l’obiettivo di rendere i processi aziendali più efficienti e rilanciare la crescita. In questo contesto, è stata rivista la struttura apicale dell’ingegneria e della progettazione, con poche figure italiane tra i nuovi responsabili, tra cui Michela Potenza, nominata responsabile delle operazioni tecniche, e Pierluigi Orsi, a capo della divisione veicoli commerciali.
I sindacati stanno monitorando attentamente la situazione e hanno in programma un incontro dopo l’audizione di Elkann in Parlamento, prevista per marzo. Le organizzazioni dei lavoratori vogliono avere un quadro chiaro sulle uscite effettive e sulla possibilità di ulteriori tagli in futuro. Luigi Paone, segretario della Uilm Torino, esprime qualche timore, ipotizzando che le nuove assunzioni possano essere bilanciate da ulteriori esodi volontari.
Nel frattempo, l’attività di progettazione a Mirafiori prosegue, con particolare attenzione alla nuova Fiat 500 ibrida, il cui avvio della produzione è previsto per novembre, anche se potrebbero esserci ritardi. Si lavora anche su altri modelli, compresi veicoli diesel destinati agli impianti in Turchia. La situazione della produzione resta incerta: attualmente le Carrozzerie operano con visibilità produttiva solo fino a metà febbraio, su un unico turno.
Gianni Mannori, della Fiom Cgil, ha sottolineato che la 500 ibrida potrebbe essere il primo segnale concreto di ripresa, ma insiste sulla necessità che Stellantis assegni a Mirafiori un nuovo modello per garantire una ripartenza più solida.