
A Torino un’opera permanente ricorda le vittime dell’Heysel – Ecco il progetto

Heysel, 40 anni dopo: la Juventus inaugura un memoriale per ricordare le vittime. Il prossimo 29 maggio segna il quarantesimo anniversario della tragedia dell’Heysel, avvenuta nel 1985 prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, quando 39 persone persero la vita. Per onorare la loro memoria in modo duraturo, la Juventus ha deciso di realizzare un’opera commemorativa permanente nei pressi dell’Allianz Stadium, lungo strada della Continassa.
Il progetto artistico, intitolato “Verso altrove”, è stato affidato a Luca Vitone, artista genovese conosciuto a livello internazionale. La selezione è avvenuta attraverso una valutazione di dieci portfolio di artisti, da cui sono stati scelti tre finalisti. Tra questi, la proposta di Vitone è risultata quella più convincente. L’artista ha raccontato di essere stato particolarmente felice della scelta, sia per motivi personali che professionali: conosce Torino da tempo, ma non aveva mai avuto occasione di realizzarvi un’opera pubblica permanente.
Un ricordo indelebile nato da una ferita collettiva
Vitone ha ricordato come quella sera del 29 maggio 1985 lo abbia profondamente colpito. Era poco più che ventenne e vide in diretta, da un bar, la tragedia che si consumava allo stadio di Bruxelles. Per lui, abituato alle stragi di matrice politica che hanno segnato la storia italiana, l’evento dell’Heysel rappresentò un dramma inatteso: un momento di festa sportiva trasformatosi in lutto.
Nel tempo ha approfondito la conoscenza di quel fatto anche grazie a Luca Beatrice, curatore e critico d’arte scomparso, che aveva inizialmente avviato il progetto per conto della Juventus. Vitone ha scoperto, ad esempio, che durante ogni partita della Juve, al 39° minuto, i tifosi rendono omaggio alle vittime con un segnale silenzioso ma molto sentito.
Un’opera dal significato profondo
L’artista sottolinea come ogni opera d’arte implichi una responsabilità verso il pubblico, ma nel caso di un memoriale il peso emotivo è ancora maggiore. Non si tratta solo di creare qualcosa di bello, ma di rispettare un dolore collettivo, ancora vivo, e trasmettere un messaggio duraturo. La sua opera non vuole rappresentare direttamente la tragedia, né riprodurre nomi o immagini legate all’evento, già presenti altrove, come nello Juventus Museum. L’intento è diverso: offrire un’esperienza emotiva, quasi meditativa.
“Verso altrove”: un percorso interiore
Il memoriale si presenta come una mezza spirale in salita, formata da pannelli sfalsati che creano due pareti attraversate da strette fessure. Queste aperture non permettono di vedere il paesaggio esterno, ma lasciano entrare la luce, offrendo all’osservatore una visione parziale e frammentata. Chi entra nel corridoio percorre una rampa che sale senza mostrare la meta finale, fino a raggiungere un cannocchiale con lenti invertite, simbolo di un’altra prospettiva, di uno sguardo interiore.
Per Vitone, questa installazione è una metafora del viaggio verso qualcosa che non si conosce fino in fondo, un percorso di riflessione e raccoglimento. Non si tratta di un monumento tradizionale, ma di un’opera pensata per far nascere pensieri e interpretazioni diverse in chi la attraversa.
Un segno visibile nel tempo
All’esterno, un sistema di luci a led accompagnerà l’intero tracciato della rampa, rendendola visibile anche al buio, da lontano e persino dall’alto per chi sorvola Torino in aereo. Un simbolo luminoso che, nelle intenzioni dell’artista, resterà nel tempo, come memoria eterna di quel tragico giorno.