
Al via in Piemonte l’App Immuni, dubbi di Fazio (task force): “Male non fa, ma nostro sistema è meglio”
Parte anche in Piemonte da oggi, 15 giugno, l’app Immuni. Chi la attiverà sul proprio cellulare riceverà un ” alert” in caso di contatti ravvicinati con persone positive al Coronavirus (se queste, a loro volta, avranno scaricato l’app).
Non del tutto convinto dell’efficacia dell’applicazione il presidente della task force voluta dal governatore Cirio, Ferruccio Fazio: “Male non fa, – ha dichiarato, ripreso da Repubblica- ma in questa fase mi pare inutile, siamo in grado di tracciare nel dettaglio i pochi casi positivi che abbiamo. Non mi risulta che Immuni sia in grado di stabilire se le persone che sono venute in contatto indossavano o meno la mascherina, un dettaglio che tuttavia cambia la possibilità di essersi infettati.
La replica arriva dal ministro dell’Innovazione, la torinese Paola Pisano:
” I due sistemi non sono assolutamente in contrasto ” , replica il ministro dell’Innovazione, la torinese Paola Pisano, rivendicando l’utilità del sistema.
” La persona che riceverà un alert sul cellulare è invitata ad andare dal proprio medico che provvederà all’interrogatorio. Sarà il medico a indagare sulla tipologia di contatti e se è il caso di chiedere il tampone “. – ha spiegato a Repubblica Bartolomeo Griglio, coordinatore per la Prevenzione della direzione della sanità .”Immuni classifica come contatto stretto una distanza inferiore a due metri per una durata di quindici minuti. In questo modo si riduce nettamente il numero dei falsi positivi “, conclude, ribadendo il fatto che più persone scaricheranno l’applicazione e più questa avrà efficacia in ogni regione.