
Alle porte di Torino nasce il nuovo grande Polo di Unito – Porterà 10 mila universitari

Alle porte di Torino, a Grugliasco, sta prendendo forma un nuovo grande centro universitario che cambierà il volto della città. A partire da settembre del prossimo anno, con l’inaugurazione ufficiale della Città delle Scienze, si prevede l’arrivo di circa 10.000 nuovi studenti, che si aggiungeranno ai 3.000 già presenti e iscritti ai corsi di Veterinaria e Agraria dell’Università di Torino. Un flusso imponente di giovani che potrebbe trasformare radicalmente la cittadina, ex roccaforte operaia, oggi in cerca di una nuova identità all’insegna della formazione e della ricerca.
L’università è vista quindi come una grande opportunità per dare nuovo slancio al territorio, ma anche come una sfida da affrontare con una visione strategica.
La zona della stazione, collegata a Torino dalla linea ferroviaria per Bardonecchia, è uno dei punti nevralgici. Il viaggio dura solo nove minuti, ma i disagi non mancano: ascensori fuori uso, infrastrutture incompiute e biglietti costosi (4,60 euro andata e ritorno) rendono il pendolarismo scomodo per molti. Eppure, proprio attorno alla stazione stanno sorgendo i nuovi edifici destinati ai corsi di Chimica, Agraria e Veterinaria. Le gru spiccano nel cielo, mentre il terreno circostante attende di essere trasformato in piazze, parchi e impianti sportivi come da progetto.
Non mancano però i segnali positivi: secondo Pietro Teta, agente immobiliare e consigliere Fiaip, c’è stato un netto incremento delle richieste di affitto e acquisto nella zona. I canoni sono in crescita — da 550 a 600 euro per un bilocale, fino a 700 per un trilocale — segno che il mercato crede nel futuro universitario di Grugliasco. Le aree più ricercate sono corso Torino, viale Gramsci e via Roma.
Anche il settore pubblico sta investendo: l’ex ospedale psichiatrico infantile sarà riconvertito in una residenza universitaria da 250 posti, grazie a un progetto da 30 milioni di euro dell’Edisu. Ma, affinché tutto funzioni, i trasporti dovranno essere potenziati. Lo ricordano anche i candidati alla carica di rettore dell’Università di Torino, che chiedono un servizio ferroviario più frequente e tariffe integrate tra treni e autobus.
Grugliasco guarda al 2026 con l’ambizione di diventare una vera città universitaria. Ma accanto alle nuove strutture accademiche, serviranno infrastrutture moderne, collegamenti efficienti e una vivibilità capace di trattenere gli studenti anche fuori dall’orario delle lezioni.