
Anche in Italia via libera alla produzione di vini dealcolati – Approvato il Decreto
L’Italia compie un passo importante verso lo sviluppo dei vini senza alcol o a bassa gradazione, grazie all’approvazione di un decreto interministeriale che definisce finalmente il quadro fiscale di riferimento per questo tipo di produzione. Il provvedimento, firmato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero dell’Agricoltura, introduce regole chiare su accise e tassazione, in particolare per l’alcol separato durante i processi di dealcolazione.
Si tratta di una risposta concreta alle esigenze del settore vitivinicolo nazionale, che finora operava in un contesto normativo incompleto. Molte aziende italiane, pur avendo intercettato la crescente domanda di vini dealcolati sui mercati esteri, erano costrette a svolgere le fasi di lavorazione all’estero, soprattutto in Germania e Spagna, con costi aggiuntivi e difficoltà logistiche. La nuova normativa consente invece di effettuare questi processi direttamente in Italia, valorizzando investimenti già avviati ma rimasti in sospeso in attesa di certezze fiscali.
Il decreto stabilisce quali operatori, in qualità di depositi fiscali, possono occuparsi della dealcolazione entro limiti quantitativi definiti. Vengono inoltre regolamentati i permessi necessari, gli obblighi amministrativi e le modalità di stoccaggio e trasporto dei prodotti, creando un sistema strutturato e trasparente.
Le associazioni di categoria hanno accolto positivamente la misura. Il presidente di Federvini, Giacomo Ponti, ha sottolineato come il decreto fornisca finalmente un quadro completo, permettendo alle imprese italiane di competere ad armi pari con gli altri produttori europei. Anche Confcooperative, attraverso il presidente del settore vino Luca Rigotti, ha evidenziato come i vini a bassa gradazione rappresentino una risposta strategica a un cambiamento duraturo nelle abitudini dei consumatori, soprattutto all’estero.
I numeri confermano il potenziale del comparto. Secondo l’Unione Italiana Vini, il segmento dei vini NoLo è tra i pochi in crescita nel panorama vitivinicolo globale. Il mercato vale oggi 2,4 miliardi di dollari e potrebbe superare i 3,3 miliardi entro il 2028, con forti aumenti registrati in Germania, Regno Unito e Stati Uniti.