
Api Torino lancia l’allarme: “Le nostre piccole e medie imprese vivono già un’economia di guerra”, la crisi del territorio
L’allarme è lanciato da Api Torino: “Le nostre piccole e medie imprese vivono già un’economia di guerra”. Una grave situazione che emerge da dati di aggiornamento sulla situazione delle piccole e medie imprese, attraverso l’indagine dell’Ufficio Studi di Api Torino.
La leggera ripresa ha lasciato infatti spazio ad una situazione totalmente imprevedibile.
“In meno di due settimane siamo passati da un clima di leggera ripresa, seppur con molte difficoltà e incertezze, ad una situazione assolutamente imprevista e imprevedibile, caratterizzata da una straordinaria incertezza – ha commenta in una nota Corrado Alberto, presidente di Api Torino -. Le prospettive delineate dagli imprenditori riflettono pienamente tutto questo”.
La crisi riguarda materie prime ed energia. “Le previsioni sugli ordini si contraggono di 10 punti percentuali, scendendo a -3,7%, quelle sul fatturato si ridimensionano al +4,5% (contro il precedente saldo previsionale pari a +8,7%) – spiega l’Ansa, che aggiunge – “Rivisto nuovamente al ribasso anche il saldo previsionale sulla produzione, che passa dal +6% al -1,4%. In peggioramento anche il portafoglio ordini, si salvano soltanto occupazione e investimenti: il 62,7% degli imprenditori ha effettuato o prevede a breve di effettuare nuovi investimenti che, nel 30,9% dei casi, vengono considerati dalle imprese rilevanti. Aumentano le difficoltà a incassare: per il 30% di pmi i crediti superano 60 giorni”.
“E’ evidente che alla straordinarietà del momento occorre rispondere con strumenti altrettanti straordinari – ribadisce Alberto, ripreso dall’Agenzia Ansa -. Oltre alla situazione generale che colpisce indistintamente tutte le realtà produttive, per le imprese dei settori della manifattura, persistono a tutt’oggi enormi difficoltà sul mercato delle materie prime e delle componenti elettroniche, che acuiscono ulteriormente la condizione di estrema fragilità in corso da mesi”