Auto elettriche, cosa ne pensava Sergio Marchionne – Il suo discorso profetico del 2017

Sette anni fa, l’ex CEO di Ferrari, Sergio Marchionne, aveva espresso le sue opinioni sul  settore delle auto elettriche.

Una critica profonda. L’ex CEO di Ferrari aveva sottolineato che prima di adottarle su larga scala bisognava risolvere il problema della produzione di energia da fonti rinnovabili.

Oggi, la sua previsione sembra avverarsi, con il mercato delle auto elettriche quasi fermo. Le normative europee hanno accelerato il passaggio all’elettrico, ma senza affrontare adeguatamente questioni come la carenza di energia e l’inadeguatezza delle reti di trasmissione, aggravate dall’aumento del consumo energetico di data center e intelligenza artificiale.

Il mercato delle auto elettriche sta affrontando sfide economiche significative: per ogni veicolo venduto, le aziende perdono notevoli somme di denaro.

La mancanza di una strategia energetica efficace ha reso difficile la sostenibilità di questa transizione, e molti dei leader che hanno seguito Marchionne non hanno mostrato la stessa capacità di visione a lungo termine o di confronto politico.

Come si sarebbe comportato oggi?

“Sarebbe stato bello vedere Marchionne, con la sua visione globale ma con le sue origini famigliari abruzzesi, confrontarsi con il ministro Adolfo Urso sul futuro dell’auto in Italia – scrive MilanoFnanza – “Ascoltarlo in audizione al Parlamento Europeo, dove le lobby verdi e dell’automotive si scontrano aspramente (visioni ideologiche contro interessi) ma non sanno esprimere e sintetizzare una visione credibile. Sentirlo parlare al congresso Usa, dove forse sarebbe stato l’unico top manager europeo ascoltato con attenzione, sulla competizione mondiale nell’auto, a partire da quella con la Cina, e sull’opportunità o meno di esasperare la politica dei dazi. Purtroppo Marchionne da luglio 2018 non c’è più. Possiamo immaginare che avrebbe suggerito all’Ue di promuovere grandi piani di investimenti in reti elettriche sovranazionali, che non possono certo essere fatti solo dai privati e dall’industria auto. Rafforzando cosi i legami, con fondi e grandi investimenti condivisi. Speriamo che un altro italiano apprezzato in Europa e negli Usa, qual è Mario Draghi, possa esprimere e sostenere una visione simile”.