
Baby squillo per clienti Vip, parte il processo. Parla una ragazzina “Non guarderò in faccia a nessuno”

Alcune di loro erano pagate moltissimo, fino a mille euro a prestazione, raccogliendo un nutrito giro di clienti, facoltosi e vip a Torino.
“Sono soldi facili, li guadagno senza fare niente, mi faccio carina, cerco di essere femminile e sono almeno 50 euro a volta”, diceva una ragazzina ad una sua amica, invitandola ad entrare nel giro allestito in diversi club e locali della città.
“Se vuoi iniziare a fare quello che faccio io, possiamo andare insieme a Montecarlo: per un week end in barca ci darebbero 4mila euro”. “C’è gente piena di soldi, uno è ricco come Agnelli”
Dopo i primi contatti, le minorenni venivano assunte come ragazze immagine in alcun club torinesi. Poi, spesso, finivano per avere rapporti sessuali a pagamento con i clienti facoltosi. Ma le prestazioni erano diverse e tutte pagate bene.
Le indagini della Polizia sono partite dalle segnalazioni dei servizi sociali e soprattutto dalla mamma di una delle ragazzine e hanno portato all’arresto di quattro persone, già note alle forze dell’ordine, che si occupavano di procacciare i clienti.
Al processo dovranno rispondere di sfruttamento della prostituzione, anche minorile, perché l’eta delle escort non era un segreto per i clienti.
I pm hanno chiesto il giudizio per 11 persone e il 22 ottobre è in programma l’udienza preliminare.
Un’ex baby squillo, uscita dal giro forse con una nuova coscienza anche per il clamore mediatico della vicenda, sarà chiamata a testimoniare e ha fatto una promessa dal suo profilo facebook, che suona come una minaccia: “Quando arriverà il mio momento non guarderò in faccia a nessuno”.