
Banche Usa: licenzieranno 11 mila persone nel 2023 – La situazione in Italia
Banche Usa, licenzieranno 11 mila persone nel 2023: la stretta dopo il boom pandemia
Le maggiori banche americane stanno tagliando oltre 11.000 posti di lavoro negli Stati Uniti. Citigroup ha annunciato il licenziamento di 5.000 persone entro la fine del secondo trimestre 2023, principalmente nelle aree degli investment banking e trading. Morgan Stanley e Goldman Sachs hanno licenziato migliaia di dipendenti.
Questo è dovuto a un numero eccessivo di assunzioni dopo la pandemia da COVID-19, in seguito a un aumento delle transazioni e del trading. Secondo un esperto del settore, il mercato del lavoro bancario è uno dei più difficili dal 2008.
L’analista Meredith Whitney è sicuro “Ci saranno meno banche”
Meredith Whitney, soprannominata ‘l’Oracolo di Wall Street’ per aver previsto la crisi del 2008, ha spiegato al Financial Times che le difficoltà del mercato immobiliare e le nuove regole per le banche, afferma Whitney renderanno difficile la sopravvivenza di molti istituti: “Ci saranno molte meno banche per i molti venti contrari. Non so sotto quale pressione finiranno e quali saranno i requisiti di capitale richiesti”.
La situazione in Italia
In Italia, l’ultimo importante taglio di personale è avvenuto il primo dicembre 2022 presso Banca Mps, con oltre 4.000 dipendenti che hanno lasciato l’azienda. Altre importanti banche italiane, come Ubi Banca, hanno annunciato esuberi a seguito di fusioni. Tra il 2008 e il 2017, 89.511 dipendenti bancari italiani hanno perso il lavoro, il 24,2% del totale. La chiusura delle filiali bancarie in Italia è stata una tendenza degli ultimi anni, con una diminuzione del 15,2% dei dipendenti bancari negli Stati Uniti e del 17% in Europa.
Inoltre, nel nostro Paese, l’evoluzione digitale e l’uso del fintech hanno contribuito alla chiusura di molti sportelli bancari.
Tuttavia, secondo uno studio recente, ciò ha creato anche nuove opportunità lavorative nel settore del digital onboarding e del paytech, con un aumento del 5% nella domanda di professionisti in questi settori.