
Black out nel Torinese dopo la nevicata, in 4 mila senza corrente in Piemonte: “Servono investimenti per reti”
Black out nel Torinese dopo la nevicata, in 4 mila senza corrente in Piemonte: “Servono investimenti per reti”
A seguito dell’ultima abbondante nevicata, più di 4.000 famiglie in Piemonte si trovano senza corrente elettrica. La Protezione Civile della regione ha comunicato che numerose utenze sono state disconnesse dalla rete elettrica a causa delle avverse condizioni meteorologiche, tra cui neve e piogge.
La Sala operativa della Protezione Civile riporta che la situazione è particolarmente critica nel Torinese, con 1.600 utenze interessate, seguito da VCO con 1.100, Biellese con 600, Valsesia con 500 e Cuneese con 200. La situazione è in continuo aggiornamento.
“Troppe reti telefoniche e dell’energia sono vecchie e necessitano di investimenti per interrarle”, così hanno commentato all’Ansa Marco Bussone e Roberto Colombero, presidente nazionale e piemontese di Uncem dopo l’emergenza per le interruzioni causate dalle nevicate
“Nel 2009, dopo le grandi nevicate Uncem aveva denunciato i gestori delle reti telefoniche e dell’energia per interruzione di pubblico servizio. Da allora – aggiungono – “i progressi tecnologici ci sono stati e le modalità di intervento in emergenza, in particolare di E-Distrizione, sono notevolmente cambiati. Centinaia di uomini e donne di Enel oggi sono al lavoro per i ripristini, le segnalazioni dei sindaci sono tutte state prese in carico con grande prontezza. Ma i danni alle comunità sono troppi. Troppe reti sono ancora vecchie e necessitano di investimenti per interrarle. Su questo troppo mutismo e troppe orecchie chiuse nella Politica. – proseguono Bussone e Colombero – Abbiamo più volte ripetuto ai Governi e ai Parlamenti che occorre trovare formule per ‘compensare’ le comunità locali. Ovvero, i contratti di servizio delle Regioni e dello Stato con i concessionari e i gestori delle infrastrutture devono avere premialità per le aree montane. Chiediamo interventi seri, fatti anche con risorse maggiori per le infrastrutture”.
Poi Uncem ha laniato un appello: “non si vada in montagna nei prossimi giorni. I rischi sono troppi Vedere ciaspolatori soccorsi e altri che si avventurano è assurdo e grave. Per andare a vedere la neve, per andare in montagna, c’è tempo”.