
Campagna choc del Comune di Torino – ‘Sono HIV positivo, e allora?’ 1° campagna istituzionale in Italia
Combattere lo stigma verso persone hiv+ e ridurre i casi di diagnosi tardiva, sono questi gli obiettivi della campagna choc del Comune di torino, prima campagna istituzionale di questo genere in Italia, voluta dall’assessore alle Famiglie Marco Giusta: dalla prossima settimana in 220 spazi della città saranno affissi i manifesti di una ragazza e un ragazzo che domandano “Sono HIV positivo, e allora?”.
Oggi è la giornata mondiale contro l’Aids e il comune di Torino dà il suo contributo per contrastare lo stigma nei confronti delle le persone sieropositive, invitando inoltre i cittadini a sottoporsi al test per conoscere il proprio stato sierologico.
Sono 255 i piemontesi che hanno scoperto di aver acquisito l’infezione da hiv, secondo i dati di SeReMi. In pratica 6 ogni 100.000 abitanti, con la percentuale più elevata (15,6%) nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni di età.
Così ha spiegato l’assessore Giusta, presentando l’iniziativa del Comune:
“Sono convinto che, attraverso l’impegno congiunto e coordinato di tutte le istituzioni, rete dei centri per la diagnosi e cura delle infezioni sessualmente trasmissibili e associazioni community based, sia possibile combattere lo stigma verso le persone hiv+ e ridurre i casi di diagnosi tardiva diminuendo il rischio di contagio. Ciò che mi preoccupa maggiormente – conclude – “è l’altissimo tasso di incidenza tra i giovani: occorre quanto prima ricominciare a parlare di sessualità e prevenzione anche nelle scuole”.