
Chiara Appendino verso il processo per i 5 milioni “fantasma” cancellati dal bilancio

Si sono chiuse le indagini della Procura di Torino sulla vicenda Ream (società immobiliare della Fondazione Crt) per il reato contestato al Comune di Torino di falso in relazione al bilancio 2016, a seguito dell’inchiesta sull’area ex Westinghouse: 5 milioni di euro è il debito del Comune verso Ream che aveva acquisito il diritto di prelazione sull’area 6 anni fa: una cifra non apparsa sul bilancio 2016.
Per questo motivo la Procura di Torino ha inviato un avviso alla sindaca Chiara Appendino.
L’indagine era stata avviata dopo l’esposto dei capigruppo Alberto Morano (lista Morano) e Stefano Lo Russo (Pd). La cifra, secondo l’accusa, era stata considerata come un debito fuori bilancio. Un debito da 5 milioni di euro che risale all’amministrazione Fassino, ma cancellato dal documento contabile della città.
I FATTI
La società Ream della Fondazione Crt aveva a suo tempo anticipato 5 milioni di caparra per assicurarsi un diritto di prelazione, con l’obiettivo di costruire un centro commerciale sull’area ex Westinghouse. I 5 milioni dovevano essere restituiti nel 2017 perché il progetto, alla fine, era stato definitivamente accantonato. Ma nel documento contabile del Comune 2016 quella cifra non è comparsa. Immediata la replica degli avvocati della sindaca:
“Ciò che colpisce da una prima lettura del provvedimento è che la stessa procura sembra riconoscere che l’unica finalità perseguita dagli amministratori sarebbe stata quella di favorire il Comune di Torino” hanno dichiarato gli avvocati Luigi Chiappero e Luigi Giuliano, che difendono la sindaca.
Appendino aveva già espresso piena fiducia nel lavoro della magistratura.
“Non abbiamo nulla da nascondere – aveva commentato la sindaca – “Sono serena e ho piena fiducia nella magistratura. Abbiamo esposto i fatti alla luce di come abbiamo lavorato nell’ambito dell’approvazione del bilancio e tutto l’iter conseguente”.