
Cirio annuncia: “In Piemonte insieme alle aziende riaprano anche gli asili”
Ospite di Rai Radio Uno questa mattina, 21 Aprile, , il presidente Alberto Cirio ha ribadito: “La Fase 2 “venga organizzata per aree omogenee. Il Governo eviti gli errori di inizio marzo, quando si facevano misure che differivano da provincia a provincia, manco il virus seguisse i confini amministrativi. Non posso immaginare – ha aggiunto il presidente della Regione – soluzioni e tempistiche diverse tra Lombardia e Piemonte, ad esempio, perché c’è una interconnessione di lavoratori, di aziende e di studenti che fa si che le due regioni debbano muoversi di pari passo. Guardiamo con grandi speranze alla data del 4 maggio. Gli ultimi dati ci dicono che il contagio zero in Piemonte sarebbe addirittura il 21 maggio, io ci spero…”.
Quindi, ai microfoni di Rai Radio 1, Cirio ha confermato l’ipotesi allo studio in Piemonte di riaprire gli asili nido: “Non possiamo non pensare alle famiglie che, se tornano a lavorare, non sanno dove mettere i bambini. Questo è un dovere istituzionale e morale, lo dico anche da papà. Non possiamo pensare che ripartano le aziende senza che riparta la possibilità di far guardare i bambini durante l’orario di lavoro”.
Infine, sulla scomparsa delle e-mail in cui i medici di base segnalavano pazienti con sintomi riconducibili al Coronavirus, Cirio ha dichiarato: “deve essere una lezione per tutti. Quelle e-mail dovevano arrivare ai Servizi di igiene delle aziende sanitarie. È evidente che se i Sisp avevano 450 addetti e oggi ne hanno quasi 800, perché sono stati raddoppiati in poche settimane, è perché negli anni non si è intervenuto su questi aspetti e non si è mai investito”.