
Collegno, parla il ragazzo che ha ucciso il padre “Noi vittime di continua violenza, ho difeso mia madre”
Il clima di sofferenza e violenza si prolungava in famiglia ormai da anni è esploso la notte del 30 Aprile.
E’ stato Alex Pompa, 18 anni, studente, a fornire la sua versione dei fatti, interrogato dal pubblico ministero Fabio Scevola. Il giovane ha ucciso il padre colpendolo 24 volte all’addome con un coltello da cucina, nell’appartamento di via De Amicis 47, a Collegno.
La sera dell’omicidio il padre Giuseppe, operaio di 52 anni (presso lo stabilimento Graziano Dana di Rivoli), è tornato a casa dal lavoro e ha bevuto qualche bicchiere di vino. Poi si è innescato uno dei tanti litigi in famiglia, forse perché i figli chiedono al padre di smettere di bere.
L’uomo si scaglia contro la moglie ed è in quel momento che il figlio Alex reagisce. Afferra un coltello (che si spezza nella colluttazione) poi ne prende altri altri tre e partono i colpi: “Ho difeso mia madre”, ha raccontato il giovane al Pm.
La moglie e i figli descrivono la vittima come un uomo violento e spesso ubriaco. Del disagio in casa e delle violente liti nessuno sa nulla all’infuori del ristretto nucleo famigliare. Né i vicini di casa, né i compagni di scuola del ragazzo, che anzi il giorno dell’omicidio aveva partecipato ad una videoconferenza con i professori della sua scuola, l’istituto alberghiero Prever di Pinerolo. “Ed è apparso tranquillo, come sempre” ha raccontato il preside dell’Istituto.
Il sindaco di Collegno Francesco Casciano in serata ha lanciato un appello: “In questi giorni di estrema difficoltà, le richieste di supporto per conflitti familiari sono aumentate e le tensioni si accentuano”, per questo motivo il sindaco ha evidenziato la necessità di chiedere aiuto in caso di bisogno agli sportelli psicologici o del Centro Donna”.
La notte dell’omicidio è stato lo stesso Alex a chiamare i carabinieri, che continuano ad indagare su quanto è accaduto in quella drammatica sera.