
Condanna ad Appendino – Oltre mille sindaci dalla sua parte: “Non condannateci per aver fatto il nostro lavoro”
L’appello è stato lanciato dall’Anci poche ore dopo la condanna della sindaca di Torino Chiara Appendino. E in tantissimi nei giorni seguenti lo hanno sottoscritto. Sono 1192 i sindaci che hanno sollecitato il Parlamento a una revisione del Tuel, il Testo unico degli enti locali.
Nella lista ci sono sindaci di ogni parte di Italia, di metropoli o piccoli comuni.
Fra loro il primo cittadino di Milano Sala, la sindaca di Roma Virginia Raggi.
E ancora: Luigi de Magistris (Napoli) Paolo Truzzu (Cagliari) Dario Nardella (Firenze) Luigi Brugnaro (Venezia) e moltissimi altri.
Questi i passi salienti dell’appello dell’Anci, ripreso dal quotidiano Repubblica:
“Non chiediamo immunità o impunità non dubitiamo del lavoro dei magistrati e rispettiamo il dolore dei parenti delle vittime. Ma domandiamo: possono i sindaci rispondere personalmente e penalmente di valutazioni non ascrivibili alle loro competenze? Possono essere condannati per aver fatto il loro lavoro?”.
“La tesi dell’accusa – è il commento di Appendino dopo la condanna – validata in primo grado dalla giudice, è che avrei dovuto prevedere quanto poi accaduto e, di conseguenza, annullare la proiezione della partita in piazza. È una tesi dalla quale mi sono difesa in primo grado e che, dopo aver letto le motivazioni della sentenza con i miei legali, cercherò di ribaltare in appello perché è evidente che, se avessi avuto gli elementi necessari per prevedere ciò che sarebbe successo, l’avrei fatto. Ma così non fu e, purtroppo, il resto è cronaca”