
Coronavirus – Il Piemonte resta sotto assedio: oltre 21 mila contagi: “Gravi carenze strutturali”
Passano le settimane, ma i numeri drammatici in Piemonte non solo non calano ma restano decisamente preoccupanti.
Il nostro territorio come la Lombardia: è sotto l’assedio del coronavirus. Mentre le altre regioni raccolgono i frutti di una quarantena prolungata, l’allarme resta altissimo a nord-ovest, in particolare nella nostra regione e nell’area lombarda.
La notizia migliore di ieri per il Piemonte è il calo dei ricoverati in rianimazione: domenica 19 Aprile erano 304, 18 in meno rispetto alla giornata di sabato. I morti accertati ieri sono stati 77, per un totale di 2.379.
2.625 i guariti, mentre i contagi, almeno quelli accertati, salgono a 21.144 (+ 563 rispetto al giorno precedente). Di questi oltre 10 mila in provincia di Torino.
La preoccupazione resta dunque altissima: “Necessario analizzare e certificare le carenze strutturali che l’emergenza Coronavirus ha messo in luce sul sistema sanitario piemontese e da lì ripartire con una programmazione che sappia costruire una sanità di territorio” – è questo l’obiettivo che la Regione ha deciso di assegnare a figure autorevoli del mondo istituzionale, medico e scientifico.
Il gruppo di lavoro, che sarà formalizzato con una delibera di Giunta che verrà approvata nella giornata odierna, sarà presieduto da Ferruccio Fazio, oggi sindaco di Garessio, medico nucleare e già ministro della Salute. Al suo fianco Giovanni Di Perri, responsabile delle Malattie infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, Pietro Presti, coordinatore straordinario per il Coronavirus dell’Asl di Vercelli ed esperto in management strategico, innovazione nel settore sanitario e scienze della vita, e Massimiliano Sciretti, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Torino. Parteciperà ai lavori anche Alessandro Stecco, neuroradiologo e presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale.
Il presidente Alberto Cirio ha messo in chiaro che “oggi che le ferite sono ancora aperte siamo in grado di capire dove il sistema necessita di maggiori interventi, e da lì ripartiremo per costruire una reale medicina di territorio ed elaborare un programma per costruire un reale rapporto ospedale-territorio”. Mentre l’assessore Luigi Icardi ha rilevato, nel suo intervento di domenica sera, che “insieme predisporremo un programma non solo di medio e lungo periodo, ma anche immediato, per essere pronti ad affrontare l’evolversi di questa pandemia