La richiesta alla sindaca di Torino Chiara Appendino è arrivata nelle ultime ore anche dall’Ordine dei Medici. I numeri dall’Unità di Crisi dicono che a Torino e in Piemonte il contagio non si ferma, i dati restano preoccupanti.

Ed è il presidente dell’Ordine Guido Giustetto a invitare ora ad un salto di qualità nella lotta all’epidemia. La lettera, inviata ad Appendino, chiama ovviamente in causa anche la Regione Piemonte:

«La protezione di naso e bocca attraverso l’impiego di mascherine o di altri dispositivi analoghi costituisce una prima, importante barriera contro la diffusione del contagio, permettendo di contenere la trasmissione della malattia per via aerea – si legge nel messaggio di Guido Giustetto – “Tale precauzione è ancora più efficace del rispetto della distanza di almeno un metro. L’Ordine auspica che anche la Città di Torino voglia adottare analoghi provvedimenti (ndr: quelli già in vigore in altre amministrazioni comunali) a tutela della salute».

Il problema, come è noto, è che la dotazione di mascherine nella nostra regione non basta al momento nemmeno per il personale sanitario.
Da oggi, intanto, è in vigore l’ordinanza che ne impone l’utilizzo a commessi e cassieri nel negozio.

Dal Comune, inoltre, trapela una risposta piuttosto logica: alle condizioni attuali è inutile imporre l’obbligo: primo perché le mascherine non ci sono. Secondo motivo: perché la gente finirebbe per accalcarsi all’esterno delle farmacie per cercare dispositivi che non ci sono per tutti, andando a creare anche assembramenti.
Sul tema si è espresso nelle ultime ore anche il presidente della Regione Cirio:
“La Regione Piemonte sta predisponendo un contingente di mascherine da donare alla popolazione perché oggi una mascherina può costare anche 10-15 euro ed è difficilissimo trovarle. Ci sono persone e famiglie – ha aggiunto – che fanno faticano a pagare la ricarica del telefono alla fine del mese – ha osservato – Obbligarle a comprare una mascherina, con la difficoltà di trovarla e di doverla pagare, credo sia una regola di difficile attuazione e non è rispettosa delle esigenze delle persone. Finché non riusciremo ad avere una disponibilità complessiva per tutti credo che mettere l’obbligo sia al momento inopportuno, anche se c’è una raccomandazione forte per tutti, quella di indossarla quando si esce”