
Da Torino a Parigi, la rabbia contro Stellantis: “In fabbrica tagli e condizioni invivibili”. La protesta
Da Torino a Parigi, la rabbia dei sindacalisti Stellantis: “In fabbrica tagli e condizioni invivibili”
Il 2 giugno, operai, delegati sindacali e lavoratori provenienti da vari stabilimenti italiani si sono riuniti su un autobus organizzato dalla Fiom per protestare davanti alla sede di Stellantis a Poissy, vicino a Parigi.
Oltre mille chilometri per chiedere un confronto con Stellantis riguardo alle condizioni di lavoro che si sono deteriorate e alle prospettive future.
Il sindacato avrebbe preferito avere il confronto a Torino, ma l’azienda non ha dato risposta finora, come afferma Mimmo, delegato Fiom di Pomigliano.
Così sono partiti al motto: “se Tavares non va dagli operai, gli operai vanno da Tavares”.
Le condizioni negli stabilimenti sono peggiorate. “Non c’è tempo per respirare o bere un sorso d’acqua in estate”, spiega al Fatto Quotidiano Michela, che lavora in fabbrica da trent’anni. “È sempre stato difficile, ma prima riuscivamo a contrattare, ora no, mancano interlocutori. Il governo non riesce a richiamare l’azienda alle sue responsabilità, anche se da anni sopravvive grazie agli ammortizzatori sociali”, aggiunge Ciro.
Alle undici, i sindacati sono stati ricevuti da una delegazione aziendale, ma non dall’amministratore delegato Tavares. “Per noi, quindi, la questione rimane aperta” ha spiegato al Fatto il segretario Michele De Palma. “Siamo venuti qui con una proposta e adesso spetta all’azienda decidere se il piano è quello del confronto o dello scontro. Presidente Meloni, da che parte stai? Con i lavoratori che chiedono dignità o con l’azienda?”