Dopo i recenti fatti di cronaca, la rissa che ha coinvolto alcuni africani e il cruento omicidio di un maghrebino ad opera di un connazionale a seguito di una lite, i residenti in via Di Nanni hanno chiesto alla sindaca un aiuto per migliorare la sicurezza del quartiere.
La risposta di Chiara Appendino è arrivata in queste ore: il primo passo sara l’installazione di un sistema di videosorveglianza lungo la strada:
“Via di Nanni avrà il suo sistema di video sorveglianza – Ha scritto il sindaco sul suo profilo facebook.
“Qualche settimana fa, in occasione di uno degli incontri che io e la mia Giunta facciamo nelle circoscrizioni per illustrare i progressi dell’Amministrazione e, in particolare, sui progetti di AxTO, abbiamo ricevuto una richiesta dai cittadini della Circoscrizione 3 su cui ci siamo impegnati e che possiamo realizzare. Si tratta di una modifica al progetto AxTO, nel quale era prevista l’installazione di un sistema di video sorveglianza in via De Sanctis, che tuttavia i residenti e chi vive la zona ritengono sia più utile in via Di Nanni, in particolare alla luce dei recenti avvenimenti – ha spiegato Appendino.
“Quella di via Di Nanni, come ben sanno i residenti, è una situazione difficile che ha spesso sollevato problemi sul fronte della sicurezza. La pedonalizzazione che è stata implementata, infatti, manca di una serie di elementi che portino a una vera riqualificazione della zona, ottenendo l’effetto contrario, ovvero quello di un’area poco frequentata, meno viva e dunque più esposta a fenomeni di disagio sociale. Questo è un esempio abbastanza evidente di come per fare una pedonalizzazione non basti chiudere una strada come qualcuno pensa ma è necessaria una progettualità ad ampio raggio che coinvolga e interessi i residenti. L’altro elemento – che si lega a quanto diciamo da mesi – è che la sicurezza non è solo una questione di controlli ma anche di riqualificazione urbana. Un’area non è più sicura solo perché c’è una maggiore presenza di Forze dell’Ordine: a renderla più sicura sono luci, esercizi commerciali, strade e spazi verdi curati, il tutto per far sì che i cittadini abbiano voglia di vivere la zona e dunque siano essi stessi i primi a prendersene cura e a fungere da sentinelle del benessere del quartiere”
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