Deputato Lega aggredito e minacciato da marocchino: “Incredibile: non è stato espulso perché si è dichiarato ateo”
L’episodio è stato raccontato da Paolo Tiramani, deputato leghista e componente della commissione Affari sociali, residente a Borgosesia, nel vercellese.
L’esponente del Carroccio stava camminando nella sua città quando è stato aggredito e minacciato da un uomo di nazionalità marocchina:
“Siamo al puro delirio: è un delinquente seriale- ha raccontato – “che davanti a diversi testimoni mi ha mostrato una lima, urlando che me l’avrebbe infilata nella pancia. Ringrazio vigili e carabinieri, prontamente intervenuti, che lo hanno arrestato. Ma non è possibile continuare così”.
Tiramani aveva ottenuto un anno fa l’espulsione dell’uomo, che era riuscito ad avere in seguito un permesso per ragioni che lo stesso deputato spiega:
“Quest’uomo ha una serie di precedenti penali alle spalle: minacce con coltello alle assistenti sociali, abuso di alcolici, incendio della casa popolare in cui era ospitato- così ha raccontato Paolo Tiramani, ripreso da Repubblica.
“Per questo motivo circa un anno fa, quando ero sindaco, chiesi e ottenni la sua espulsione. Ma dopo sei mesi al Cie l’uomo ha ricevuto un permesso per motivi religiosi perché si è dichiarato ateo e in quanto tale non rimpatriabile in Marocco”.
E così il deputato lo ha rincontrato per le strade della sua città ricevendo le sue minacce.