
Donna paralizzata per i fatti di piazza San Carlo – Due medici indagati

Due medici degli ospedali Maria Vittoria e Molinette avrebbero la responsabilità della paralisi che ha colpito la 64enne Marisa Amato, rimasta coinvolta nel caos di piazza San Carlo del 3 giugno scorso. Questa la tesi della procura di Torino che si avvalsa della collaborazione di alcuni medici legali nel corso delle indagini.
La donna non si trovava in piazza durante la proiezione su maxischermo della finale di Champions fra Juve e Real Madrid, ma era appena uscita insieme al marito da un ristorante di via Santa Teresa ed è stata travolta dalla folla in fuga cadendo violentemente a terra. Successivamente è stata trasportata all’ospedale in pericolo di vita ma non paralizzata.
Secondo le indagini della procura il medico che ha visitato la donna all’ospedale Maria Vittoria non si è accorto della lesione alla colonna vertebrale, all’altezza della cervicale. Si trattava in questo caso di una frattura “allineata” e non scomposta, che non aveva ancora danneggiato il midollo spinale e un collare avrebbe evitato le lesioni al midollo.
Anche alle Molinette, dove la donna è stata trasferita durante la notte, un secondo medico non si è accorto della frattura.
I magistrati hanno proseguito le indagini affidandosi alle consulenze di medici specialisti. Secondo la relazione del medico legale Roberto Testi Roberto Testi: “Solo il 6 giugno si manifestava un’improvvisa tetraplegia che l’esecuzione di una risonanza magnetica d’urgenza dimostrava essere causata da una compressione midollare. È da segnalare a questo proposito che le immagini dell’esame tac eseguito subito dopo il ricovero al Maria Vittoria e refertate come negative per lesioni del rachide cervicale, sono state nuovamente esaminate da un altro specialista alle Molinette, che ha confermato il referto. In questo senso è utile una revisione specialistica su queste immagini”.
Gli altri periti, Franco Rosso e Marco Salvi hanno aggiunto: “La semplice postura obbligata a letto, anche in presenza di un’instabilità post-traumatica del rachide non è sufficiente a determinare la lussazione. Ma non è possibile escludere che altri trattamenti medici abbiano agito come concausa”.
La procura di Torino ha aperto un’inchiesta per lesioni colpose per accertare quanto accaduto in ospedale