
Dopo la morte della “bimba di pietra” fioccano le truffe per raccogliere fondi a suo nome

Il caso è stato sollevato da diversi commercianti del Comune di Nichelino, contattati da non precisate associazioni di solidarietà che chiedevano fondi per finanziare progetti in memoria di Beatrice Naso, la piccola scomparsa il 15 febbraio scorso per una rarissima malattia.
In alcuni casi i truffatori hanno chiesto denaro per finanziare le cure alla bimba, ignorando anche il fatto che la piccola Bea è scomparsa da più di due mesi.
In un caso un commerciante ha denunciato di aver ricevuto una telefonata che diceva provenire dall’ospedale Regina Margherita di Torino, nella quale si invitava a sostenere con donazioni le cure della bimba, ancora ricoverata. Tutto falso, ovviamente.
Il padre della “bimba di pietra”, chiamata in questo modo a causa delle calcificazioni ossee incurabili che l’hanno resa completamente immobile, ha dichiarato pubblicamente che non sono in corso raccolte fondi né da parte dell’ospedale, né da parte della famiglia per ricordare sua figlia o finanziare progetti legati a lei. Invita inoltre a contattare subito polizia o carabinieri in caso di richieste di questo tipo.