17/12/2024
Territorio
Dopo oltre 100 giorni di chiusura riapre finalmente il traforo del Monte Bianco INFO
Dopo 105 giorni di chiusura totale per lavori di manutenzione e un investimento di 24 milioni di euro, il traforo del Monte Bianco, che collega Courmayeur in Italia a Chamonix in Francia, torna operativo a partire dalla sera del 16 Dicembre.
I lavori, realizzati da un team di oltre 150 persone per un totale di 150.000 ore, hanno riguardato interventi strutturali complessi, tra cui la demolizione e ricostruzione della volta per 328 metri, l’impermeabilizzazione della galleria e la sostituzione dell’illuminazione con moderni LED. Questi interventi, gestiti dal Gruppo europeo di interesse economico (Geie), hanno reso il tunnel più sicuro e tecnologicamente avanzato.
Un progetto sfidante
Le operazioni hanno dovuto affrontare ostacoli legati alle caratteristiche geologiche della montagna, con tecniche costruttive variabili da punto a punto, sia nella parte scavata dai francesi che in quella realizzata dagli italiani tra il 1959 e il 1962. Durante i lavori sono stati scoperti elementi inattesi, come vecchi dispositivi di drenaggio installati a poca profondità. Oltre agli interventi strutturali, sono stati effettuati test funzionali sui sistemi di sicurezza, con il monitoraggio di 36.000 dati provenienti da sensori, telecamere e altri impianti. Anche il Politecnico di Torino ha contribuito con studi sull’evoluzione strutturale del tunnel.
Ripercussioni economiche
La chiusura del traforo ha avuto un impatto significativo sui trasporti e sull’economia dell’area. Il settore degli autotrasporti, in particolare, ha dovuto affrontare costi maggiorati di circa 200 euro per spedizione a causa dei percorsi alternativi, come il tunnel del Frejus, che ha comportato un aumento di 120 chilometri per viaggio. Questi disagi si sono tradotti in ingorghi nelle infrastrutture limitrofe, come la tangenziale di Torino. Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte, ha sottolineato l’importanza del mercato francese, che rappresenta uno sbocco naturale per le esportazioni italiane, pari a circa 9,7 miliardi di euro.
Conseguenze ambientali
Oltre ai problemi economici, il traffico aggiuntivo ha avuto un impatto negativo sull’ambiente. Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem, ha denunciato l’aumento dell’inquinamento dovuto ai mezzi pesanti, con effetti dannosi per boschi, foreste e risorse idriche della regione.
La riapertura del traforo, attesa con impazienza da aziende e trasportatori, avviene in un contesto di rafforzata sicurezza. Ma i mesi di chiusura hanno evidenziato la necessità di una gestione più sostenibile delle infrastrutture chiave per il trasporto internazionale.
17/12/2024
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