Economia – BCE, incombe lo spettro del ‘credit crunch’: ecco i rischi per mercato ed economia

03/05/2023

Economia – BCE, incombe lo spettro del ‘credit crunch’: ecco i rischi della stretta per mercato ed economia

Le turbolenze finanziarie degli ultimi mesi potrebbero causare un credit crunch nel sistema bancario internazionale. Il fallimento di tre grandi banche americane e il salvataggio di emergenza di Credit Suisse hanno creato incertezza in tutto il settore bancario. Le autorità regolamentari hanno fornito liquidità per far fronte alla continua fuga dei depositi, ma il problema persiste.

La trimestrale di First Republic Bank ha rinnovato i timori perché la banca ha subito un deflusso shock di 100 miliardi di dollari nei primi tre mesi dell’anno. L

Le banche medio-piccole negli Stati Uniti risultano vulnerabili e potrebbero indurre un credit crunch effettivo. La situazione non è molto differente in Europa, dove l’accesso al credito sta diminuendo. La Banca Centrale Europea sta aumentando i tassi per controllare le pressioni sui prezzi.

La situazione in Europa

Secondo il rapporto realizzato da Pictet Asset Management, lo scenario non è sereno anche per l’Europa, sebbene “il comparto finanziario della regione dovrebbe reggere meglio della controparte statunitense, grazie all’abbondante cuscinetto di capitale e liquidità di cui dispongono le banche europee”.

“Ciò nonostante, anche nel Vecchio continente – spiega il sito borsaefinanzait –  dovrebbe materializzarsi una situazione di credit crunch, “parallelamente ai rialzi dei tassi della Banca Centrale Europea volti a controllare le forti e ostinate pressioni sui prezzi”, hanno scritto gli strategist. Lo studio di Pictet – prosegue il sito – “è in linea con l’ultima analisi effettuata da Janus Henderson Investors, secondo cui è in corso un “deterioramento dell’accesso al capitale”. Gli esperti ritengono che “il ciclo del credito continuerà a ridimensionarsi nei prossimi mesi, con un’ulteriore volatilità degli spread creditizi”. La società finanziaria pone l’accetto sul fatto che i criteri di garanzia si siano inaspriti negli ultimi nove mesi e la recente crisi bancaria abbia reso ancora più forte la restrizione al credito”.

Anche per gli esperti di Janus Henderson Investors,  è in corso un “deterioramento dell’accesso al capitale. Il ciclo del credito continuerà a ridimensionarsi nei prossimi mesi, con un’ulteriore volatilità degli spread creditizi”.

“Negli ultimi due o tre anni le insolvenze sono state praticamente inesistenti, ma ora sono destinate a peggiorare”.

Dipenderà dal BCE che proverà a gestire l’inflazione. Secondo Janus Hendreson Investors, conclude borsaefinanza.it – “l’eventualità di un atterraggio morbido è quello più probabile e sarà combinato con un “picco di inadempienze nei prossimi sei mesi”. L’aumento delle insolvenze comunque porterà “le società esposte a rischi di finanziamento e a tassi più elevati” a faticare maggiormente. Tuttavia, “gran parte del mercato corporate è ben isolato da qualsiasi risultato economico, a meno di un significativo atterraggio duro”.

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