
Elon Musk: “Nel 2027 l’umanità arriverà al punto di non ritorno. Non sarà una catastrofe, ma….” Cosa ha detto
In un lungo confronto con Lex Fridman, Elon Musk ha sostenuto che il 2027 rappresenterà un momento di svolta irreversibile per l’umanità. Quando gli è stato chiesto cosa accadrà, si è fermato in silenzio per quasi un minuto, per poi limitarsi a dire che non si tratterà di una tragedia globale, ma di una trasformazione profonda. A suo giudizio, tre tendenze mostrano già la direzione in cui ci stiamo muovendo: il crollo dell’attenzione, l’ascesa dell’intelligenza artificiale non più subordinata e la crescente fragilità energetica.
Il primo segnale riguarda la perdita di capacità di concentrazione. Secondo Musk, abbiamo smesso di pensare in termini di decenni e ragioniamo solo nell’immediato. Gli studi del MIT confermano che chi è nato nel nuovo millennio riesce a mantenere il focus per pochissimi secondi: un impoverimento che indebolisce la capacità di immaginare futuro e significato.
Il secondo cambiamento è il ruolo dell’AI, che sta diventando un sistema capace di influenzare comportamenti e scelte molto più di quanto facciamo noi. Come osserva Musk, quando saranno le macchine a correggere l’uomo e non viceversa, la linearità del pensiero umano verrà superata. Non si tratterà di ribellione, ma di un lento slittamento verso una libertà sempre più condizionata.
Il terzo fattore è la dipendenza energetica. Musk ritiene che la nostra civiltà stia diventando vulnerabile al punto che poche ore senza corrente possono bloccare intere comunità. Se l’energia diventerà l’equivalente di una moneta, chi la controllerà potrà influenzare tutto il resto. Entro il 2027, prevede un punto di saturazione tra bisogni umani e disponibilità energetica.
L’unica via d’uscita è recuperare un senso di direzione interiore e riaffermare ciò che dà valore alla vita umana. Finché l’uomo mantiene scopi e intenzioni, afferma, non può essere ridotto a un algoritmo. Solo ritrovando un centro stabile potremo affrontare la transizione senza perderci.