28/06/2023

Economia

Essere un leader gentile è possibile? Ecco i gesti di un capo che rendono migliore il lavoro e la vita

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La gentilezza è un valore che può migliorare non solo la vita delle persone, ma anche il successo finanziario delle aziende.

Secondo gli studi commentati da Daniel Lumera, esperto nel campo, essere gentili sul posto di lavoro può avere numerosi benefici. Essere un leader gentile è possibile e può fare molto bene nell’ambito lavorativo. Durante una conferenza sulla leadership gentile, Lumera ha spiegato che la gentilezza non significa essere falsamente cordiali o deboli, ma è un mix di cortesia autentica, garbo e grazia. La gentilezza ha dimostrato di ridurre il rischio di mortalità e migliorare la risposta immunitaria. Inoltre, ha effetti positivi sull’ambiente di lavoro, aumentando la partecipazione, l’inclusione e la performance dei collaboratori. La mancanza di gentilezza sul lavoro ha un costo economico significativo. Un leader gentile si distingue per la sua empatia, capacità di ascolto e valorizzazione dei talenti degli individui. Durante la conferenza sono state presentate soluzioni pratiche per incorporare la gentilezza nella vita di tutti i giorni e nell’ambiente di lavoro, basate sulla condivisione, la cura delle persone e la valorizzazione dei talenti individuali.

I relatori della conferenza erano: Cristina Ghiringhello, Direttore di Confindustria Canavese, nominata Prima Imprenditrice Gentile d’Italia, con Il Calendario della gentilezza; Marina Cima, Tesoriere nazionale e membro di Giunta di Federmanager, oltre che Presidente di Manager Solutions, società di servizi di Federmanager e cofondatrice del gruppo Minerva; Giorgio De Rita, Segretario Generale del Censis; Marco Do, Direttore Comunicazione e Relazioni esterne Michelin Italia e Presidente Federazione Gomma Plastica e Vittorio Fidotta, Founder & Chief Digital Officer @ INTERACTION FARM®

La sfida lanciata nel corso della conferenza è stata: «Come si fa a calare nella realtà, nella vita di tutti i giorni, nell’ambiente di lavoro, con i propri dipendenti o colleghi, la gentilezza?».

Su Vanity Fair sono stati raccolti i 19 punti essenziali, le strategie per avere successo con la gentilezza

1.Difendi e valorizza il tuo team
«Questo significa conoscere bene chi lavora con te e anche lasciare andare le persone migliori perché consapevole che vanno a stare meglio, in un posto di lavoro che può farli crescere» – Marina Cima

2.Difendi la reputation dell’azienda
«Credi in quello che fai e per chi lo fai? Allora difendi quella realtà. Se non ci credi, meglio cambiare. Si tratta di coerenza e armonia» – Marina Cima

 

3.Spenditi in prima persona
«Renditi disponibile su lavori che altri non sanno o non vogliono fare, anche per garantire continuità di lavoro al tuo team» – Marina Cima

4.Prenditi le responsabilità
«Un leader gentile sa prendersi le responsabilità delle sue azioni e dei risultati, fa sentire protetti i suoi colleghi. Non sottoposti, perché non esistono ruoli inferiori o superiori. E lavora per deleghe, in modo da accrescere autostima e senso di appartenenza, richiedendo sempre un feedback, soprattutto sul proprio operato, sapendo accettare critiche e pareri» – Marina Cima

5.Preparati e formati, continuamente
«Per essere guida e modello, devi essere il migliore: studia, preparati, formati, plasma la tua autorevolezza, abbandona l’autorità» – Marina Cima

6.Ragiona per soluzioni, mai per problemi
«Con spirito di cooperazione e condivisione, se sorge un problema, si ragiona subito per soluzioni. Senza scoraggiare e scoraggiarsi, alimentando lo spirito di squadra: dove non arrivo io, arrivi tu. E viceversa» – Marina Cima

7.Abbi cura di te e della tua salute
«Una persona in salute, che si prende cura del suo corpo e della sua psiche, è una persona che si sente bene, che è felice. E chi è così, è ben disposto verso il prossimo. Non solo, uno stato di benessere personale consente di avere maggiore autostima e maggiore lucidità nel dare obiettivi più chiari ai colleghi: una persona che sa esattamente dove è diretto, è a proprio agio, quindi dà il massimo» – Marina Cima

8.Ascolta le esigenze altrui
«Un leader gentile tiene conto delle esigenze di tutti i colleghi e cerca di andare loro incontro, senza ostacolarli. Questo riduce la diffidenza e incrementa lo spirito di collaborazione» – Marina Cima

9.Sviluppa la creatività
«Il leader gentile è un facilitatore di bellezza: crea occasioni di cultura, di sviluppo personale, di svago. Perché in un ambiente di bellezza, la creatività sgorga e fluisce libera» – Marina Cima

10.Mostra gratitudine, sintonizzati
«Dì sempre grazie, sii il primo a farlo. Lo faranno tutti, nel giro di poco. E sintonizzati sui cuori degli altri, entra in empatia, ascoltando attivamente e in silenzio: capirai esigenze e bisogni, capterai emozioni, senza bisogno di parlare. E dai fiducia, per moltiplicare le possibilità» – Marina Cima

11.Sii lungimirante
«Piantare oggi un seme di gentilezza forse non dà risultati nel brevissimo termine. Ma un leader gentile sa che la quercia dalla chioma rigogliosa nasce dopo anni. E la sua robustezza e solidità le permette di non abbattersi mai» – Marina Cima

12.Crea piccoli gesti di condivisione
«Porta qualcosa di buono da mangiare insieme in ufficio, magari cucinato da te; lascia un caffè sospeso alla macchinetta; offri un passaggio a chi abita nella tua zona; invita a pranzo un collega che conosci poco… Sono tanti i piccoli gesti che possono svoltare una giornata o una relazione» – Cristina Ghiringhello

13.Offri aiuto sincero
«Create in ufficio una cassetta o portate un salvadanaio: ogni mese intercettate l’esigenza di un collega – una spesa medica, un desiderio di acquisto, un regalo che si voleva fare da tempo -, rendetelo l’obiettivo comunitario del mese e ognuno versi lì la quota che si sente di voler o poter devolvere alla causa: alla fine del mese il sorriso di quel collega sarà il sorriso di tutti» – Cristina Ghiringhello

14.Consiglia bellezza
«Fatti prestare o consigliare un libro, un film, un album musicale. E a tua volta condividi le tue scoperte culturali. Mettete in circolo bellezza, arte, cultura» – Cristina Ghiringhello

15.Condividi le tue passioni
«Ami il giardinaggio, il parapendio, il modellismo, il trekking? Raccontalo, raccontati. Non sai mai chi potrebbe condividere la stessa passione o chi potrebbe suggerirti la tua prossima ossessione… Insegna qualcosa, ispira qualcosa, impara qualcosa» – Cristina Ghiringhello

16.Prendi un post-it…
«…e scrivi un pensiero gentile, d’amore, d’amicizia, un apprezzamento, uno smile e attaccalo sul computer o sulla scrivania di un collega. Poi osserva il suo sorriso e il suo sguardo compiaciuto e felice. Sarai felice anche tu» – Cristina Ghiringhello

17.Pratica il rispetto
«In azienda abbiamo la regola del rispetto: un leader deve rispettare l’ambiente e la natura, gli azionisti – avere i bilanci sani e fare guadagni è l’obiettivo primario di una multinazionale come la nostra (Do lavora in Michelin, ndr) -, le persone e i fatti, ovvero non agire senza prima avere davvero la contezza di ciò che è davvero successo. Un leader da noi non è semplicemente un capo, ma è in primis un coach: una parte cospicua del tempo di lavoro lo deve dedicare all’ascolto e alla comprensione del proprio team, perché vi sia coesione, perché si sentano riconosciuti nel proprio talento e così diano il massimo» – Marco Do

18.Pratica il modello ICARE
«ICARE può essere smembrato in I care, dove I sta per Io, ovvero io leader so ispirare, sono in grado di dare un motivo ai miei dipendenti per venire a lavorare e tornare a casa gratificati? La C sta per Complessità: so capire i talenti che ho davanti? So semplificare? So comprendere le esigenze di tutti? A sta per Autenticità: so ascoltare in modo attento e partecipativo? So dedicare loro del tempo di qualità? So accettare feedback dal mio team, anche negativi? R sta per Risultati: in una multinazionale come la nostra (Do lavora in Michelin, ndr), generare profitto è l’obiettivo, anche per rispetto nei confronti degli azionisti. Infine, E sta per Empowerment: delegare significa insegnare la responsabilità e l’appartenenza. Stabilire il confine della delega significa portare chiarezza nel team» – Marco Do

19.Crea senso di appartenenza
«Uno dei desideri che ho in azienda e su cui cerchiamo di lavorare sempre è quello di creare un senso di appartenenza: la mia più grande vittoria è e sarà quando la domenica sera i dipendenti hanno voglia di tornare in ufficio» – Vittorio Fidotta

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