“In Francia in questo momento non ci sono le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo”. E’ il messaggio con cui i vertici Fca  hanno motivato la scelta, comunicata nel corso di questa notte.
La nota è stata emessa dal Consiglio di amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles presieduto da John Elkann:
“Il Cda ha deciso di ritirare con effetto immediato la proposta di fusione avanzata a Groupe Renault”, si legge nella nota Fca.
“Fca continua a essere fermamente convinta – prosegue il comunicato – “della stringente logica evolutiva di una proposta che ha ricevuto ampio apprezzamento sin dal momento in cui è stata formulata e la cui struttura e condizioni erano attentamente bilanciati al fine di assicurare sostanziali benefici a tutte le parti. E’ tuttavia divenuto chiaro che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo”.

Quindi si legge:

“Esprimiamo sincera gratitudine a Groupe Renault, in particolare al suo presidente, al suo amministratore delegato ed agli Alliance Partners, Nissan Motor Company e Mitsubishi Motors Corporation, per il loro costruttivo impegno in merito a tutti gli aspetti della proposta di Fca. Fca continuerà a perseguire i propri obiettivi implementando la propria strategia indipendente”.

Una giornata lunghissima ha preceduto l’inatteso finale. Il consiglio di amministrazione di Renault, dopo una lunghissima discussione, ha spiegato di non essere in grado di prendere una decisione “a causa dell’auspicio espresso dai rappresentanti dello Stato francese di rinviare il voto a un consiglio ulteriore”.
Una decisione maturata, secondo alcune indiscrezioni, anche per l’atteggiamento di Nissan contrario all’operazione, che avrebbe messo a rischio l’alleanza con il gruppo francese.
Già ieri, il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire aveva avvertito: “La fusione non si avrà a qualsiasi condizione”. Un segno tangibile che qualcosa nella trattativa non stava funzionando.

La Francia, in caso di fusione, ha chiesto una sede “operativa” Fca-Renault, oltre a garanzie sui siti industriali e sull’occupazione. Ha reclamato inoltre una poltrona per un rappresentante governativo nel nuovo cda che, secondo la richiesta, doveva essere composto quattro membri per parte.
Se a John Elkann sarebbe spettata la presidenza,  l’amministratore delegato post-fusione sarebbe dovuto essere francese, tra i nomi indicati l’attuale Ceo di Renault, Jean-Dominique Senard.

Già dopo le indiscrezioni sul ritiro dell’offerta di fusione con Renault, il titolo Fca ha registrato a Wall Street un calo del 3,71% nelle contrattazioni after hours.