
Feroce assassinio all’Ex Moi, emergono verità inquietanti “Mi hanno violentato, meritavano la morte”

Un rito di affiliazione all’interno dell’Ex Moi e a cui Michael Umoh, il nigeriano fermato per l’omicidio di Andrew Yomi, colpito alla testa con un bilanciere sempre nella struttura dell’ex Villaggio Olimpico, era stato costretto a partecipare da alcuni suoi connazionali.
Nel rito l’uomo sarebbe stato violentato: la sete di vendetta, covata per mesi, l’avrebbe spinto prima a massacrare un connazionale colpendolo alla testa. Poi a tentare un secondo e folle omicidio nel pieno centro di Torino, a colpi d’ascia, prima della fuga.
“Hanno abusato di me, dovevano morire”- è la dichiarazione finita nel fascicolo aperto dal pm Francesco La Rosa e che Umoh ha fatto ad un agente della polizia penitenziaria. I fatti avvennero nell’ottobre 2018 e necessitano di una conferma da parte degli investigatori.
Un rito violento in cui Umoh sarebbe stato vittima dei cuoi connazionali. Per lui, intanto, è arrivata la conferma della misura della custodia cautelare da parte del giudice per le indagini preliminari Carlo Sabatini di Rieti, la città dove l’assassino è stato fermato dalla polizia.