
Gtt, crollo dei passeggeri: la Metro registra – 95%. L’azienda ricorre alla cassa integrazione
Le misure restrittive vigenti a Torino e provincia non potevano che causare il crollo dei passeggeri sui mezzi Gtt.
Il Gruppo Torinese Trasporti ha così avviato in queste ore la procedura per la richiesta del Fondo Bilaterale di Solidarietà, ossia la cassa integrazione per questo comparto.
L’annuncio è stato fatto oggi, 25 Marzo, dal presidente e Ad dell’azienda del trasporto pubblico di Torino, Giovanni Foti.
E’ stata inviata la comunicazione ai sindacati: “con loro – ha spiegato all’Ansa Foti – “avvieremo l’esame congiunto e faremo un piano per l’attivazione, dal 30 marzo, del provvedimento che potrà riguardare tutto il personale a rotazione e garantendo ovviamente il servizio”.
I numeri illustrati in consiglio consiliare sono piuttosto eloquenti: con una riduzione di circa il 50% del servizio, c’è stato di un calo di oltre il 90% dell’utenza sui mezzi pubblici, autobus e tram.
In particolare il crollo pressoché totale dei passeggeri si è registrato per la metropolitana: contro le 155 mila presenze al giorno in periodi normali, si è arrivati alle 10 mila di questo periodo ‘emergenza: un calo drastico (-94%) che inciderà in negativo sui conti dell’azienda, capace di incassare in tempi normali incirca 9 milioni di euro al mese dalla bigliettazione.
Foti ha aggiunto, ripreso dall’Ansa: “Manteniamo il servizio e vogliamo continuare a farlo ma ci preoccupa che a livello nazionale non ci siano ancora stati interventi economici per il nostro comparto. Chiediamo che ci vengano riconosciute anche la produzione del servizio non fatta e i ricavi. Oggi – ha concluso – l’unica operazione che possiamo, con grande dispiacere, è la richiesta del Fondo Bilaterale di Solidarietà, un intervento a tutela dei lavoratori, del loro futuro e dell’azienda”.