I ‘Bonus Draghi’ faranno aumentare la busta paga fino a fine anno – Ecco come

24/10/2022

Sono diversi i bonus varati dal Governo Draghi che faranno aumentare la busta paga, fino alla fine del 2022.

Fra le misure più importanti  si registra lo sgravio contributivo, portato al 2% nel luglio scorso.

Per le aziende è inoltre possibile derogare un contributo diretto ai lavoratori per affrontare il caro bollette, sotto le voci di spesa indennizzabili come welfare aziendale (il tetto massimo è di 600 euro). C’è poi il nuovo bonus da 150 euro in arrivo con  la busta paga di novembre.

Il quadro della situazione è illustrato da Wallstreetitalia. com: “Nel corso del mese di luglio 2022 è scattato lo sgravio contributivo. Come funziona questo bonus direttamente in busta paga? Lo sgravio contributivo, che si applica sull’aliquota dei contributi a carico dei dipendenti, passa dallo 0,8% al 2%. Questo, in estrema sintesi, significa che, rispetto alla busta paga di giugno, il dipendente risparmierà un ulteriore 1,2%: l’agevolazione arriverà unicamente a quanti abbiano uno stipendio con imponibile lordo inferiore a 2.692 euro al mese, quindi stiamo parlando di un reddito annuo pari a circa 35 mila euro.

Fino a oggi – scrive ancora wallstreetitalia.com – “alcune aziende non hanno ancora aggiornato le buste paga dei propri dipendenti, perché erano in attesa delle istruzioni da parte dell’Inps, che le ha fornite solo e soltanto qualche giorno fa. Ad ottobre, quindi, l’aliquota contributiva dovrebbe essere aggiornata, con la quota a carico del dipendente che scende dall’8,39% al 7,19% (quella ordinaria è pari al 9,19%). Facendo due conti molto pratici, i dipendenti dovrebbero trovarsi questi aumenti:

stipendio pari a 1.000 euro: 12 euro;
stipendio pari a 1.500 euro: 18 euro;
stipendio pari a 2.000 euro: 24 euro;
stipendio pari a 2.500 euro: 30 euro.
Questo aumento vale per ogni singola busta paga, fino alla fine dell’anno. Compresa la tredicesima. I datori di lavoro dovranno versare anche quanto non pagato nei mesi compresi tra luglio e settembre (sono tre mensilità). A diretti interessati dovrebbero arrivare anche le seguenti cifre:

stipendio pari a 1.000 euro: 36 euro;
stipendio pari a 1.500 euro: 54 euro;
stipendio pari a 2.000 euro: 72 euro;
stipendio pari a 2.500 euro: 90 euro.

Per le aziende la possibilità di aumentare gli stipendi: “Uno dei meriti del governo Draghi – conclude il sito specializzato in economia – “è stato quello di introdurre delle soluzioni che danno la possibilità alle aziende di aumentare gli stipendi. In questo caso, però, non si tratta di un obbligo. Ma solo di una possibilità. Le aziende, ad esempio, hanno la possibilità di rimborsare i costi sostenuti dai dipendenti per il pagamento delle bollette di luce e gas a casa. In questo caso viene riconosciuto un vero e proprio contributo esentasse di 600 euro ogni anno”.

 

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