
Il Piemonte vuole revocare il coprifuoco alle 23 – Il Ministro Speranza dice no: “E’ necessario”
Il coprifuoco in Piemonte aveva anticipato il nuovo Dpcm: l’ordinanza reginale vieta infatti già da lunedì sera di uscire di casa dalle 23 alle 5 del mattino, un provvedimento approvato dal Ministero e dalla Regione, dopo aver consultato gli esperti sanitari dell’Unità di crisi.
Ma dopo la firma del nuovo Dpcm che ha stoppato le attività di bar e ristoranti alle 18 e ha chiuso cinema e teatri, in Regione si pensava che il coprifuoco potesse essere revocato, in difesa delle poche categorie che comunque restano attive in serata.
In particolare è stato ‘assessore regionale alla sicurezza Fabrizio Ricca, intervenuto in difesa dei tassisti che protestavano per le limitazioni anti- covid, a portare avanti la richiesta di revoca.
Così ha dichiarato l’assessore, ripreso dal quotidiano Repubblica:
“Ho proposto al tavolo del Cosp, Comitato ordine e sicurezza provinciale riunito in Prefettura, di chiedere al governo di togliere il coprifuoco previsto dalle 23 in Piemonte, anche per evitare che alle chiusure dei locali e degli eventi culturali si aggiunga questa ulteriore limitazione che graverebbe ancora di più sulla categoria dei tassisti ” .
Ma dagli uffici del ministero hanno confermato la validità della norma del coprifuoco in Piemonte, in seguito all’accordo raggiunto la scorsa settimana tra tra il ministero e la Regione.
Per Speranza il provvedimento “Resta comunque necessario” nella lotta alla diffusione del contagio, che in Piemonte sta andando sempre più fuori controllo (ieri i nuovi casi erano 2500 con un aumento preoccupante del numero di ricoverati in terapia intensiva).
Il coprifuoco resta resta dunque valido fino al 13 novembre.
Chi si trova in strada dopo le 23 (senza le seguenti motivazioni: motivi di salute, comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e urgenza, rientro a casa o presso la propria abitazione) incorre in una multa da 400 a 3mila euro di multa.