
In Italia si spende quasi mezzo stipendio per abbonamenti streaming e piattaforme. ( E molti hanno perso il conto di quanto spendono)

In Italia si spende quasi mezzo stipendio per abbonamenti streaming e piattaforme
Italia, paese di abbonati: quasi metà stipendio speso in piattaforme digitali. E spesso senza rendersene conto In un’epoca dominata dall’intrattenimento digitale, l’Italia si scopre nazione di grandi sottoscrittori: tra streaming video, musica, app di fitness, corsi online e cloud, la spesa media annuale per i servizi digitali si aggira attorno ai 600 euro a persona. Un dato che, a prima vista, può sembrare contenuto, ma che – sommato – rappresenta una fetta significativa del bilancio familiare mensile. A livello europeo, la media si alza ulteriormente, toccando i 696 euro annui.
Il paradosso degli abbonamenti dimenticati
Molti italiani, secondo le ultime rilevazioni, non hanno una chiara percezione delle spese digitali: circa il 30% degli utenti ammette di non sapere con esattezza quanto spende ogni mese in abbonamenti. Ancora più sorprendente è il fatto che una persona su tre continua a pagare per almeno un servizio che non utilizza più. Una sorta di “tassa dell’oblio” digitale che, moltiplicata su scala nazionale, genera un’enorme dispersione economica.
Il fenomeno degli abbonamenti dimenticati mette in luce una carenza di educazione finanziaria e di controllo delle proprie spese ricorrenti. In un periodo di inflazione e incertezza economica, sapere esattamente dove vanno a finire i propri soldi non è solo prudenza, ma una necessità. Gli esperti invitano a fare periodicamente un “check-up digitale” dei propri abbonamenti, disattivando quelli inutilizzati e valutando con occhio critico le reali necessità.