
In Piemonte è corsa alle miniere – Era qui una delle miniere di cobalto più grandi d’Europa
In Piemonte è corsa alle miniere – Era qui una delle miniere di cobalto più grandi d’Europa
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sta considerando la riapertura delle miniere abbandonate in Italia per accedere a 16 delle 34 materie prime critiche presenti nel paese.
Un’indagine dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha rivelato che attualmente in Italia non ci sono estrazioni attive di minerali metalliferi, con l’eccezione di due miniere di fluorite e 20 di feldspato.
Tra i giacimenti inattivi, vi sono risorse di cobalto, fondamentali per la produzione di batterie. L’Ispra sostiene che attualmente un progetto strategico può essere proposto solo per i minerali di fluorite e feldspato.
Il giacimento di titanio in Liguria, situato all’interno del parco del Beigua, è off-limits per le estrazioni a causa delle leggi attuali.
La ricerca di cobalto in Piemonte e litio nel Lazio è ancora a un livello preliminare, così come per le terre rare. Urso sottolinea la necessità di ridurre la dipendenza estera, in particolare da Russia e Cina. Una possibile fonte di minerali potrebbe essere i rifiuti estrattivi, in particolare nel distretto minerario sardo, dove esistono circa 70 milioni di metri cubi di rifiuti.
La situazione ‘esplorazione’ in Piemonte
La Strategic Minerals, sussidiaria dell’Alta Zinc Ltd, ha ottenuto il rinnovo dei permessi di ricerca per l’esplorazione di cobalto, nichel e altri metalli in Piemonte. Il rinnovo arriva dopo la scoperta di nuove mineralizzazioni a Balme e Usseglio, aree in cui già nel 1750 esisteva la più grande miniera di cobalto d’Europa.
Con la crescente transizione verso l’auto elettrica, il nichel e il cobalto sono fondamentali per la produzione di batterie di ultima generazione. L’investimento iniziale di 2,5 milioni di euro e il rinnovo dei permessi per altri quattro anni potrebbero rilanciare una miniera europea di grande potenziale.
L’Ue incoraggia la ricerca di metalli nel suo territorio, poiché il 70% del cobalto viene attualmente importato dal Congo. Alta Zinc ha inoltre presentato richieste per effettuare ricerche nelle vecchie miniere della Liguria e dell’Emilia Romagna.
Tronzano: “Monitoriamo il territorio
“Il Piemonte è terra di miniere e di risorse, nel passato fu così” – dichiara l’assessore regionale Andrea Tronzano, che aggiunge – “Il futuro è in fase di esplorazione da parte di numerose aziende, per ora solo straniere. Come Regione Piemonte monitoriamo il settore e rilasciamo permessi per eseguire ricerche nel sottosuolo in modo che si possa capire se il nostro territorio ospiti giacimenti. In questo servizio Sky una spiegazione utile per comprendere al meglio le potenzialità”.