
In Piemonte la grande fuga delle banche. Due comuni su 3 senza sportelli, anche in provincia di Torino: “E andrà sempre peggio”

In Piemonte la grande fuga delle banche. Due comuni su 3 senza sportelli, anche in provincia di Torino
In Piemonte si sta assistendo a una drastica riduzione della presenza di banche sul territorio, con conseguenze significative per cittadini e imprese. Attualmente, due comuni su tre non dispongono più di sportelli bancari e la tendenza sembra destinata a peggiorare.
Gli ultimi casi di chiusura hanno riguardato due filiali di Intesa San Paolo a Bibiana e Collegno, entrambe in provincia di Torino, che hanno cessato l’attività tra dicembre e gennaio.
Sebbene siano rimasti in funzione gli sportelli automatici per prelievi e operazioni essenziali, non è più possibile effettuare transazioni assistite dagli operatori.
A Torino, un altro esempio emblematico della trasformazione del settore bancario si è verificato all’incrocio tra corso Dante e via Nizza, dove la sede di Bper è stata convertita in un grande negozio per animali.
Questa tendenza non è un caso isolato: la progressiva ritirata delle banche dai territori è in costante accelerazione, lasciando scoperti un numero crescente di comuni e privando intere aree di servizi bancari essenziali.
Un quadro dettagliato di questa situazione allarmante è fornito dall’ultimo Osservatorio della Fondazione Fiba della First Cisl, che evidenzia come il Piemonte sia tra le regioni più colpite da questo fenomeno. Attualmente, il 64,4% dei comuni piemontesi non dispone più di sportelli bancari, un dato che colloca la regione al terzo posto in Italia per desertificazione bancaria.
Peggio del Piemonte si trovano solo il Molise, dove l’83,1% dei comuni è privo di filiali, e la Valle d’Aosta, che registra una percentuale del 73%.