
In Svezia si torna a carta e penna a scuola: “Addio a tecnologia e digitale, sono dannosi”
In Svezia, la ministra dell’Educazione Lotta Edholm ha recentemente annunciato un cambio di rotta nel sistema educativo, abbandonando in parte l’approccio digitalizzato per favorire un ritorno agli strumenti tradizionali come libri stampati e quaderni.
Questa scelta è motivata dalla crescente evidenza scientifica sull’importanza della lettura su carta e della scrittura a mano nello sviluppo delle competenze di base dei bambini.
Studi recenti, tra cui il Programma Pisa 2022, indicano che l’uso intensivo di dispositivi digitali come smartphone e tablet ha portato a un calo significativo del rendimento scolastico.
La ricerca Pirls ha inoltre rivelato che un quarto degli studenti quindicenni in Svezia ha scarse capacità di lettura, con il rischio di avere una generazione di giovani quasi analfabeti.
La decisione di ridurre la digitalizzazione ha trovato inizialmente opposizione, soprattutto dai socialdemocratici, che la giudicavano arretrata. Ma il sostegno dei genitori e degli insegnanti, preoccupati per gli effetti negativi dei tablet sui bambini, ha reso la scelta popolare.
Edholm ha anche riflettuto su come l’uso precoce dei tablet, inizialmente considerato vantaggioso, abbia portato a sottovalutare i rischi della digitalizzazione, data la diffusione già massiccia di dispositivi nelle case.
“All’inizio ci sono stati alcuni partiti dell’opposizione, in particolare i socialdemocratici, che ci hanno definito retrogradi – ha dichiarato, come riporta Quotidiano Nazionale – “Ma ben presto hanno realizzato quanto questo cambio di politica fosse popolare tra i genitori, molti dei quali preoccupati dall’uso dei tablet all’asilo, e tra gli insegnanti. Abbiamo trascurato i potenziali rischi di un uso improprio dei dispositivi digitali nell’insegnamento. Pensavamo fosse positivo per i bambini iniziare a usare i tablet fin dalla prima infanzia, introducendoli gradualmente. Ma non avevamo considerato che i bambini hanno i tablet anche a casa e ci siamo resi conto dei risvolti negativi di questo utilizzo”.