Non è mai mancata la loro passione per contribuire al successo che nel 2018 ha avuto il Salone del Libro. Ma dal 2 luglio saranno “in libertà” ossia in uno stato molto vicino al licenziamento: sono i 12 dipendenti della Fondazione per il Libro, ora in liquidazione, che lamentano di non aver avuto alcuna risposta da Comune a Regione. Gli ultimi due mesi non hanno percepito stipendio e ora la situazione si prospetta per loro ancora più pesante.

“La mia totale solidarietà a queste persone – ha commentato Silvio Magliano, capogruppo in Comune dei Moderati – “Ma riuscirà la politica a riscattare, almeno in parte, le magre figure collezionate negli ultimi mesi?

“I 12 dipendenti – continua il capogruppo – ” hanno avuto stipendi pagati a singhiozzo e si sono quotidianamente impegnati nonostante il futuro professionale incerto. Hanno contribuito passione al successo universalmente riconosciuto dell’edizione 2018 del Salone del Libro, ma dal 2 luglio saranno all’anticamera del licenziamento. Le Istituzioni politiche hanno chiesto fiducia e promesso massimo impegno per trovare una soluzione in questi mesi. Il risultato è stato, finora, un nulla di fatto. Il mio auspicio – conclude il consigliere -è che il nuovo soggetto che si occuperà di organizzare il prossimo Salone possa assorbire il maggior numero di queste professionalità. Sarebbe una soluzione vincente”.

Ma i lavoratori lamentano l’assenza di proposte concrete, chiedendo chiarezza in tempi brevi.

“Dopo sei mesi – dichiarano i rappresentanti dei lavoratori – nessuna proposta concreta è stata portata dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino a noi dipendenti della Fondazione per il Libro, ora in liquidazione, al tavolo di crisi dello scorso lunedì 25 giugno, se non quella irricevibile e inconcepibile della sospensione dei contratti, senza percepire alcuno stipendio. Il quadro prospettato dalle istituzioni, cinque giorni prima del termine dei distacchi presso la Fondazione per la Cultura e la Fondazione Circolo dei lettori, non presenta alcuna novità rispetto alle vaghe promesse con cui era stata avviata la liquidazione della Fondazione per il libro, lo scorso dicembre. La trattativa sindacale al tavolo di crisi di lunedì ha portato al possibile prolungamento di un mese del distacco, che dovrà essere riconfermato il prossimo 29 giugno, ma da comunicazione informale ricevuta oggi dal rappresentante sindacale Dante Ajetti questa via non sarà percorsa.
“A questo punto – concludono – “chiediamo chiarezza e trasparenza in tempi brevi per capire le nostre sorti e quelle del Salone del Libro. In ogni uscita pubblica le istituzioni si sono premurate in questi sei mesi di assicurare un futuro lavorativo a noi dipendenti, ci è stata chiesta fiducia, cui abbiamo risposto con il lavoro e il senso di responsabilità. Ora ci chiediamo se la fiducia sia stata ben riposta”.