“Lo sgombero dolce dell’ex Villaggio Olimpico, un modello da esportare”.   Ossia, liberare le case e le strutture occupate illegalmente senza la forza.  E’ stato ribattezzato il “metodo Torino” e ottiene risultati (come nel capoluogo piemontese)  quando “le istituzioni lavorano in perfetta sinergia”.

Ne ha parlato pochi giorni fa il ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, dopo aver partecipato al Comitato provinciale per l’ordine a Torino e in seguito  alle operazioni, concluse con ottimi risultati, che hanno riguardato le palazzine dell’ex Moi, la Cavallerizza e  l’area del Balon.
“E’ stata fatta – ha sottolineato nell’occasione il ministro, ripresa dall’Ansa- una grande opera di mediazione, con la messa a punto di nuove soluzioni abitative e anche di progetti per l’integrazione delle persone. Nel caso dell’ex Moi sembrava impossibile riuscire a scrivere la parola ‘fine’. Ma ci si è arrivati. E penso che questa esperienza possa essere replicata anche altrove”.

Il ministro Lamorgese ha inoltre ringraziato la sindaca Chiara Appendino “per tutto quello che ha fatto” nel corso del suo mandato:  “insieme alle forze di polizia, ai vigili del fuoco e a tutti gli altri attori coinvolti siamo stati una grande squadra”.

E proprio la sindaca Appendino ha rimarcato l’importanza della sinergia fra istituzioni per arrivare ai risultati ottenuti

“Il  metodo Torino, grazie a una forte sinergia fra istituzioni, ha funzionato senza l’utilizzo della forza” – ha evidenziato la prima cittadina:
“Comune, Regione, Diocesi, Prefettura e Ministero e Compagnia di San Paolo hanno lavorato fianco a fianco fino alla risoluzione della più grande occupazione d’Europa creando un vero e proprio “modello Torino”, come affermato dalla Ministra.
Un metodo utilizzato per risolvere altre situazioni critiche come il campo di Via Germagnano, Cavallerizza e l’area del Balon. Alcune di queste, delle vere e proprie “bombe sociali” che ci siamo trovati a dover gestire al nostro arrivo, nel 2016.
Avevamo detto in campagna elettorale che avremmo risolto questi problemi e l’abbiamo fatto, senza usare la forza e mettendo al centro le persone. Ringrazio dunque la Ministra che ha riconosciuto in questo modo di operare un vero e proprio modello da replicare”.