
L’Italia paga l’energia molto più degli altri Paesi – Confindustria: “Aziende svantaggiate, serve subito un intervento”
Il costo dell’energia in Italia continua a rappresentare un ostacolo pesante per la competitività del sistema produttivo. Confindustria torna a lanciare l’allarme: “Il costo dell’energia nel nostro Paese resta troppo alto rispetto ai principali partner europei. Ogni giorno che passa è un vantaggio competitivo regalato ai concorrenti”.
L’associazione degli industriali ha analizzato tre bollette di maggio 2025 relative a tre aziende comparabili situate in Italia, Francia e Spagna. I risultati mostrano differenze profonde. In Spagna i costi sono nettamente inferiori: Reti 7,92 euro, Oneri di sistema 4,41 euro, Commodity 49 euro. In Francia le reti pesano 15,9 euro, gli oneri sono azzerati e la commodity raggiunge 83 euro. L’Italia, invece, svetta negativamente in tutte le componenti: Reti 35 euro, Oneri di sistema 47 euro, Commodity 114 euro.
“Il divario è enorme- ribadisce Confindustria – “l’Italia paga oltre tre volte la Spagna e quasi il doppio della Francia, risultando più cara su tutte e tre le componenti della bolletta energetica. Non si tratta solo di una questione di prezzo della materia prima, ma dell’insieme delle componenti che rende il conto finale insostenibile per imprese e famiglie.
Questo squilibrio si traduce inevitabilmente in un forte gap competitivo. Le aziende italiane devono competere sui mercati internazionali con costi strutturalmente più alti rispetto ai competitor europei, riducendo margini e capacità di investimento. Per questo servono interventi strutturali e immediati: senza una riduzione del divario energetico, la competitività del nostro sistema industriale resterà compromessa”.
Il grafico. Fonte: Confindustria
