Lite omofoba per il conto nello storico bar di Torino – Ginocchiate e insulti, tutti all’ospedale
Un litigio nato per il conto, nello storico locale Norman di Torino, è presto degenerata in offese e colpi ‘bassi’: sono volate ginocchiate e insulti omofobi nella concitazione.
Paradosso della situazione è che i due clienti, che stavano partecipando al Gay Pride di Torino entrati nel locale sarebbero stati appellati con “froci di m!”, ma si sono dichiarati eterosessuali. Mentre il cassiere autore dei presunti insulti si sarebbe definiti più tardi come gay.
I fatti
Due partecipanti al Torino Pride, durante la manifestazione, mangiano una piadina e bevono due té freddi ai tavolini all’esterno del locale. Ma il conto al Norman è salato: 22 euro per i due clienti.
Così racconta Sara Montironi:
“Ero andata al Pride e dopo ho incontrato questo mio amico – scrive Sara su Facebook – ” abbiamo pagato ma quando lui ha fatto notare che la cifra era esagerata lo hanno etichettato come un disadattato, dandogli del “frocio di m.”. Un grande neo in una giornata in cui migliaia di persone hanno sfilato per i diritti delle persone Lgbt. È stato preso per un orecchio dal titolare e il cassiere e accompagnato fuori, mentre veniva colpito alle spalle con delle ginocchiate e, una volta all’esterno del locale, sono intervenuti i vigili per separarli. Il mio amico è andato al pronto soccorso e sporgerà denuncia. Per quanto non sia rilevante, entrambi siamo eterosessuali”.
Ma per il dipendente la versione dei fatti non è esattamente la stessa:
“La discussione è nata tra me e il ragazzo e sarebbe difficile pronunciare una frase del genere perché io stesso da omosessuale combatto per questi stessi diritti – ha spiegato, ripreso da Repubblica, il cassiere, finito pronto soccorso del Mauriziano: anche lui ha presentato querela. “Sono invalido al 100 per cento – ha aggiunto – “e sono stato aggredito e offeso per la mia invalidità. La lite ha fatto intervenire anche diversi clienti e nella concitazione non mi sento di giurare che qualcuno abbia detto frasi offensive. Io ho preso uno schiaffone dal ragazzo e due colpi di casco, oltre a essere stato offeso”.
“Ci difenderemo nelle sedi opportune – ha accuso il responsabile del Norman – È assurdo accusarci di omofobia, è solo un cliente che ha perso le staffe”. Il titolare del bar Maurizio Penna – ha concluso “Il cliente ha dato in escandescenze iniziandoci a chiamare ladri. Per questo è stato accompagnato fuori”.
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