
ll Killer ‘libero’ di uccidere per un incredibile errore giudiziario. Rabbia della famiglia “Chiediamo giustizia”

I fatti che emergono sul caso Said Mechaquat il folle omicida dei Murazzi, sono sempre più inquietanti.
Dopo la confessione-delirio del 27enne, è stato appurato appurato che il killer non doveva libero di girare e ammazzare nella tragica mattina dl 23 febbraio scorso, ma doveva trovarsi dietro le sbarre di un carcere.
L’assassino era già stato condannato in via definitiva ad un anno e 6 mesi per maltrattamenti e lesioni verso l’ex convivente, che ha raccontato un passato di violenza continua.
Ma la cancelleria della corte d’Appello di Torino non ha dato esecuzione alla carcerazione dell’uomo. Sarebbe bastata una firma, il giusto foglio spostato da un ufficio per chiudere in carcere un potenziale assassino e salvare la vita Stefano Leo da un atroce destino.
E intanto sopra i fiori che ricordano il ragazzo prematuramente scomparso su Lungo Po Machiavelli è apparso un biglietto anonimo con la scritta: “E’ tutta colpa dei giudici”
La sentenza di condanna, incredibilmente, non è stata mai eseguita: a Torino arriveranno nelle prossime ore gli ispettori del ministero per scoprire dove è stata la falla della macchina della giustizia, dove si è inceppata quella macchina che deve garantire la sicurezza dei cittadini.
Non ci sono aggettivi per definire il dolore e la rabbia di Maurizio, padre di Stefano:
“Farò di tutto perché al mio povero figlio sia garantita la giustizia che merita”.