
L’Università di Torino chiede stop al bando di collaborazione con Israele – Cosa sta succedendo
L’Università di Torino chiede stop a bando di collaborazione con Israele – Cosa sta succedendo
Il senato accademico dell’Università di Torino ha deciso di non partecipare a un bando di collaborazione con università e istituti di ricerca israeliani, diventando così la prima università italiana a prendere questa posizione (seguita in questi giorni dalla Normale di Pisa).
La mozione è stata motivata dal protrarsi della situazione di guerra a Gaza e ha ricevuto il sostegno di alcuni collettivi e associazioni studentesche.
Queste organizzazioni avevano anche chiesto di sospendere tutti e nove gli accordi di collaborazione in corso tra l’università di Torino e le università israeliane, ma la richiesta è stata accolta solo parzialmente, limitandosi al prossimo bando.
La decisione del senato accademico è stata presa in considerazione dopo che gli studenti dei collettivi “Cambiare Rotta” e “Progetto Palestina” hanno interrotto la seduta del senato e esposto striscioni nella sala del rettorato.
“La mozione è stata poi approvata a maggioranza. Si sono astenuti solo due rappresentanti e c’è stato soltanto un voto contrario, quello della direttrice del dipartimento di matematica Susanna Terracini – spiea Il Post – “Non avrei avuto problemi ad approvare una richiesta per il cessate il fuoco, perché sono fortemente turbata per la strage che sta avvenendo nella Striscia di Gaza», ha detto al Corriere Torino. «Mentre sono fortemente contraria ai boicottaggi accademici, perché essendo esclusi possibili progetti bellici le collaborazioni sono un elemento portatore di comprensione e di pace».